Un caffè letterario nel cuore storico del rione. Per creare la condivisione della cultura

Santi Moschella rilancia l’usanza della diffusione dell’arte attraverso momenti conviviali

Un Caffè letterario nel cuore di Masnago, per tornare a leggere e sognare. Riparte questo venerdì 31 marzo, alle 19,15, il Caffè artistico letterario a Masnago, alla “Vecchia Masnago”, in Piazza Ferrucci, 2, all’insegna della lettura, organizzato dall’Associazione culturale TraccePerLaMeta. In programma la nuova tappa del tour intitolato “regalare un libro non basta” che non è solo un invito quantitativo, ma intende essere uno stimolo alla promozione del leggere del raccontare e del raccontarsi. Qual è

il filo rosso dell’evento? «Il tema conduttore – spiega Santi Moschella, scrittore e anima della casa editrice varesina – manifestazione artistica culturale di “Casbeno Insieme”- di questa serie di incontri è: “Letteratura ed impegno sociale”. Si inizia con un momento conviviale, un’apericena, per conoscersi e scambiare liberamente idee ed opinioni. Ci saranno letture tratte dalle mie opere “Spesso ti dicono di non arrenderti”, Armando Siciliano Editore;“Mi chiamo Giuseppe per gli amici Peppino” (Armando Siciliano Editore;) “Così è se mi piace” (TraccePerLaMeta edizioni). Seguiranno letture tratte dall’opera di Gianluigi Marcora: “Resto qui” (Gmc editore), “TEPY…. una favola vera”». Dopo l’omicidio di Peppino Incontrera, al centro del libro di Moschella “Mi chiamo Giuseppe per gli amici Peppino”, Santi Moschella è tornato alla scrittura con il suo consueto, amabile sorriso, “Così è se mi piace”, TraccePerLaMetaEdizioni, è infatti la sua ultima opera. Come la si può descrivere? «È un libro pensato sotto forma di chat in tanti epiloghi e molti flashback e un costante riferimento ai classici, perché senza i classici si rischia di vagare intorno, senza meta». Chi sono i protagonisti del suo romanzo? «I personaggi sono Primo e Secondo, Primo vorrebbe leggere ma ha problemi alla vista e fa scorrere delle immagini di brani che è riuscito a farsi registrare e soffre perché non può più leggere». Secondo è un lettore? «No, è stato mandato nella villa dalla ex di Primo». Quale significato riveste la chat? «I dialoghi tra I e II rivelano una profonda contrapposizione sull’essenza della gratuità dell’arte e sul valore della letteratura. Sullo sfondo l’invadenza di III, con il suo uso inopportuno del mi piace e in genere del mondo mediatico». Personaggi pirandelliani che riflettono la nostra società: «la nostra è una società che non legge e dobbiamo sperare e provare con tutte le nostre forze a fare in modo che i giovani si avvicinino ai libri, classici compresi». Al fianco di Santi Moschella, coordinerà la serata Paola Surano, poetessa ed esponente dell’associazione organizzatrice, che presenterà alcuni brani tratti dall’ultima opera del poeta Gianfranco Galante. Letteratura ma anche un incontro dal profondo impegno sociale e ambientale; ci saranno ospiti speciali del Caffè letterario? «Un contributo importante alla tematica, con particolare riferimento all’Ambiente, verrà dal professor Roberto Cenci, esperto internazionale – ricercatore di Besozzo ed ex funzionario del Ccr di Ispra – e dall’assessore del Comune di Varese, Dino De Simone: “Come dovremmo agire? Cosa si può realizzare”. Indicazioni non solo per l’ispirazione degli autori presenti, ma anche per la vita di tutti i giorni».