Un centro per aiutare i minori

Nell’ex casa parrocchiale del Lazzaretto la sede della comunità residenziale per giovani in difficoltà

La notizia era nell’aria da tempo, ma la conferma arriva solo in queste ore: la vecchia casa parrocchiale del Lazzaretto diventerà prossimamente la sede di una comunità residenziale per minori. «La parrocchia del Lazzaretto, intitolata alla Madonna della Speranza e della Pace – spiega il parroco, don Marco Casale – quando venne realizzato il nuovo centro parrocchiale in via Calatafimi 30 si ritrovò ad avere il vecchio edificio, che funzionava anche da oratorio». L’inaugurazione del nuovo oratorio belfortese intitolato a don Bosco, il più grande della città, avveniva dieci anni fa esatti.

«Nella vecchia casa parrocchiale, come dice il nome, abitava il parroco; nel 2010 nasce la comunità pastorale Beato don Carlo Gnocchi: don Massimiliano Terraneo viene nominato responsabile della Comunità Pastorale e si trasferisce a san Carlo. Da allora quell’immobile rimane disabitato». Una vecchia casa su due piani che fu un tempo un cerificio, e che venne acquisita dalla parrocchia di Biumo perché don Gianmario Mariani potesse farne l’oratorio del Lazzaretto all’indomani della fondazione della parrocchia della Madonna della Speranza e della Pace, nel 1987: al piano superiore si era ricavata la residenza del prete, mentre quello inferiore era stato adibito a salone parrocchiale. All’esterno erano stati realizzati il cortile e un campetto di basket nei luoghi dove era esistito l’antico lavatoio, inutilizzato da anni, piuttosto malconcio e quindi demolito. Oggi quel campetto è usato come parcheggio e la casa chiusa e sfitta mette un po’ di malinconia.

«Era difficile trovare il modo di ristrutturare, perché la parrocchia non aveva i fondi e di fatto non ce n’era nemmeno il bisogno perché oramai tutte le attività si svolgevano di fronte al Castello. Di venderlo, si era già pensato: ma erano e sono anni difficili. In più, in base al vincolo dell’immobile, bisognava rispettare la destinazione d’uso, ossia chi fosse subentrato avrebbe dovuto svolgere attività sociali». A questo punto arriva proprio don Marco, il nuovo parroco,

che in breve trova la soluzione. «Avendo la possibilità di capire la situazione dell’immobile parrocchiale e di conoscere le progettualità della Caritas, di cui sono responsabile, sempre alla ricerca di spazi per i propri progetti, l’anno scorso mi viene l’idea di acquistarlo per collocarci la comunità residenziale per minori “Sant’Antonio”, che attualmente si trova in via fra’ Galgario a Varese, nella zona del Montello: comunità che attualmente accoglie cinque adolescenti fra i 12 e i 18 anni».

Entro il mese di aprile verrà rogitato l’atto di compravendita fra la parrocchia del Lazzaretto e la fondazione Monsignor Proserpio della Caritas, dopodiché inizierà la fase della ristrutturazione dello stabile che si completerà entro l’estate. «Terminata la ristrutturazione, presumibilmente entro l’estate, la cooperativa “San Luigi”, titolare della comunità sant’Antonio, sposterà la comunità presso la casa parrocchiale. Faremo una bella inaugurazione e una bella festa per accogliere questi ragazzi che si radicheranno sul quartiere grazie all’inserimento nelle scuole, in parrocchia e nell’oratorio, assieme ai loro educatori, che saranno in rapporto di uno ogni cinque minori: rispetto all’appartamento del Montello potranno numericamente raddoppiare, arrivando a dieci».