«Un Daspo anche a Varese per chi imbratta i nostri muri»

Il consigliere comunale Mauro Gregori propone di “bandire” dalla città i vandali individuati

Hai imbrattato Varese? Allora non ci metti più piede. Il Ministro Marco Minniti, illustrando il decreto sicurezza approvato in Consiglio dei Ministri, ha fatto cenno alla possibilità di applicare in modo più vasto il Daspo. Come i tifosi violenti, a seguito di vandalismi o cattiva condotta, non possono più frequentare gli stadi, così le autorità, «di fronte a reiterati elementi di violazione di alcune regole sul controllo del territorio possono proporre (ai responsabili di tali violazioni, ndr) il divieto di frequentare il territorio in cui sono state violate le regole».

Il consigliere Mauro Gregori (lista Davide Galimberti) pensa che il provvedimento possa trovare applicazione in città, specialmente in piazza Repubblica: «Il Daspo sarebbe molto meglio dell’ordinanza anti bivacco, che rappresenta un forte limite alla libertà perché costituisce un divieto generalizzato a creare capannelli e a consumare bevande. Il Daspo invece, attraverso il controllo del territorio attuato per esempio con le telecamere di vigilanza, individua le persone responsabili delle violazioni, le multa e impone loro di non farsi più vedere. Si tratta di un provvedimento più restrittivo dell’attuale, ma che consentirebbe davvero di andare a mettere un freno al reato di spaccio senza impedire alle persone di trovarsi in piazza Repubblica».

Se l’ordinanza anti-bivacco si applica a tutti indistintamente, il Daspo andrebbe a fermare soggetti specifici, che però dovrebbero essere colti in flagranza di reato. «Ovviamente, il Daspo richiede un aumento di controllo e di sorveglianza – dice Gregori – Pensiamo ai ragazzi, principalmente di nazionalità Italiana, che imbrattano i muri. Questi andrebbero identificati, multati, impiegati per ripulire l’area sporcata e poi andrebbe vietato loro di rimettere piede in città».

Gregori auspica che l’ordinanza anti bivacco varesina venga ritirata. «La proibizione di mangiare o bere nei luoghi pubblici è lesiva della libertà di tutti noi. E’ giusto lottare contro chi delinque ed imbratta la città, ma non con ordinanze illiberali». «Il decreto – si legge nel Sole24Ore – mira a realizzare un modello trasversale e integrato tra i diversi livelli di governo mediante la sottoscrizione di appositi accordi tra Stato e Regioni e l’introduzione di patti con gli enti locali.

Il Ministro Minniti ha ricordato che «la sicurezza urbana va intesa come un grande bene pubblico. La vivibilità, il decoro urbano e il contrasto alle illegalità sono elementi che riguardo il bene pubblico». Il decreto prevede anche il rafforzamento dei poteri di ordinanza dei sindaci che avranno la possibilità di attuare patti con Ministero dell’interno. Sono previste nuove modalità di prevenzione e di contrasto allo spaccio di stupefacenti, allo sfruttamento della prostituzione, al commercio abusivo e all’illecita occupazione di aree pubbliche.