Un premio dedicato a Salvatore Furia. Il figlio: «Nessuno ce l’ha fatto sapere»

Sulla nostra pagina Facebook, lo sfogo di Massimo Furia, figlio dell’indimenticato “poeta delle stelle”: «In una società iper digitale le relazioni personali fanno la differenza»

– La manifestazione più celebrata del momento, il Festival del Paesaggio o delle Nature Urbane, è ormai felicemente avviata da un paio di giornate: intensissimo il calendario, sold out alle prenotazioni degli eventi musicali di spicco, forte partecipazione alle visite guidate e alle letture pubbliche del Barone Rampante; e, soprattutto, forti polemiche comprese nel prezzo. La più incredibile è quella sollevata da Massimo Furia, il figlio dell’indimenticato “poeta delle stelle”, al quale è stato intitolato a partire da questa edizione zero del festival il rilancio del Premio Ecologia,

dallo stesso “Prof” ideato nel 1973 e condotto per una ventina di edizioni fino all’esaurimento dei fondi. Si tratta di una polemica velata dalla nota signorilità cifra di famiglia, ma pur sempre connotata di risentimento: «Felice di venire a sapere – scrive Massimo, che di mestiere si occupa di comunicazione e strategie, nei commenti sulle pagine Facebook del nostro giornale – che il Comune rende omaggio alla memoria di mio padre attraverso questo premio e attraverso persone di grande merito. Sarebbe stato un bel gesto da parte di Daniele Zanzi farlo sapere anche alla famiglia. In una società iper digitale le relazioni personali fanno sempre la differenza. Credo lo avrebbe detto anche mio padre». Parole inequivocabili: l’amministrazione comunale non avrebbe mai comunicato ufficialmente alla famiglia, ma nemmeno ufficiosamente a quanto si possa intendere dalle poche, secche righe di circostanza, l’intenzione di ripristinare la “creatura” di Furia omaggiante l’ecologia e l’ambiente, tematiche, per i tempi in cui era stata concepita – secondo le parole spesso ripetute da Zanzi nelle conferenze stampa – viste con una certa diffidenza, al punto che il “Prof” pioniere si era visto affibbiare spesso e volentieri suo malgrado l’etichetta di visionario. Si legge, sicuramente, in queste affermazioni un affetto filiale intenso – Furia scomparve dopo lunga malattia il 12 agosto 2010 – ma, anche, il dispetto di una mancata, preventiva consultazione; e, forse, ma non indaghiamo in questa sede, qualche ruggine pregressa con la seconda figura municipale, che peraltro ha recentemente dichiarato, non senza una forte commozione, di aver avuto il grande Furia come maestro di vita.