Una bambina che guarda il gruppo arrivare

In questa foto c’è tutta la magia del ciclismo. Il commento del direttore Francesco Caielli sulla 97esima edizione della Tre Valli Varesine

Ieri sera alle 22.10 gli addetti hanno smontato l’ultima transenna in via Sacco, qui sotto la redazione. Scrivendo la parola fine a una giornata meravigliosa, che sarebbe stata perfetta se avesse vinto Nibali (ma sì, fateci essere un po’ tifosi dai).

Della Tre Valli di quest’anno ci restano dentro tante, tantissime cose: ma ne vogliamo isolare una, perché dietro c’è davvero tutto. Spulciando in giro per i social, ieri, ci siamo imbattuti nella foto che vedete qui di fianco. Meravigliosa. L’ha scattata una varesina innamorata del ciclismo, che si chiama Michaela Tedde. E che, forse inconsapevolmente, ha fermato in un’immagine il senso di questo sport, il senso di una giornata come quella di ieri.

Perché c’è una bambina, di spalle, seduta per terra che guarda i corridori arrivare. Non si vede il viso, ma siamo sicuri che nei suoi occhi avremmo letto tutta la curiosità, quella curiosità naturale che poi purtroppo con il passare degli anni si perde, che sanno avere i bambini. Di fianco a lei un giochino, un pupazzetto. Ci piace pensare che questa bimba se lo sia portato dietro per mostrare anche a lui lo spettacolo della Tre Valli,

ci piace pensare che gli abbia spiegato la magia di questo pomeriggio particolare. Probabilmente quella bimba avrebbe dovuto essere all’asilo o a scuola, probabilmente il suo asilo o la sua scuola erano chiuse e allora la sua mamma ha deciso di portarla a vedere la corsa. C’è speranza, davanti a una foto come questa. C’è bellezza, c’è poesia, c’è tenerezza e c’è il ciclismo. Perché i ciclisti, in fondo, sono bambini che si rifiutano di crescere. Hanno imparato ad andare in bici prima che a camminare e poi, da quella bici,non hanno più voluto scendere.