Una fucina culturale in cartoleria

Gianfranco Galante esordisce come scrittore con “Di tal bellezza”. E Giovanna de Luca lo ha recensito

“Artigiani della parola” scoprono nuove collaborazioni nella cartoleria che diventa inaspettata fucina culturale.

Le due “penne” di Varese Giovanna de Luca e Gianfranco Galante si sono conosciuti nel negozio di Casbeno.

La professoressa ha recensito in anteprima la prima opera pubblicata dal commerciante-scrittore e l’esercizio di via Montebello ha ospitato la presentazione dell’ultima opera dell’autrice. Una collaborazione che sabato 17 li porterà a “Parole e impressioni”, la presentazione delle loro fatiche letterarie, alle 15.30, al “Caffè Letterario – Briciole d’arte” in corso XXV Aprile a Gavirate.

Entrambi hanno iniziato a scrivere senza pensare a pubblicare i propri testi. «La scintilla della scrittura è nata con me – racconta l’ex insegnante di lettere alle scuole medie superiori “Nervi” – è cominciata a 7 anni alle elementari riportando in un tema il racconto di un anziano che vedevo camminare nel viale alberato sotto casa. È stato naturale ancorché svolto nella solitudine senza uscire allo scoperto in modo appartato. E poi diventato un bisogno, non tanto per capirmi,

quanto per dire come vedo mondo e la vita, quali sono i problemi che mi coinvolgono, le angosce e le malinconie. Non posso farne a meno, perché è una parte di me». “Oltre il limite” è l’ultima opera, la settima dal 1997, dell’autrice piacentina di nascita, ma varesina d’adozione che ha a partecipato ai numerosi premi di poesia: da Il golfo nel 2001 al Premio internazionale di poesia Antonia Pozzi nel 2016 – ottenendo due targhe e una menzione – fino al “Pennino d’oro” al quale domenica scorsa s’è classificata seconda, ex aequo.

«La poesia pare un genere di nicchia, ma sono molti a scriverne – assicura l’autrice che tiene una rubrica su RMF – può sembrare una contraddizione perché, oggi come oggi, non ci si riesce ad esprimere con libertà e compiutezza come un tempo. Il quotidiano è dettato dalla velocità, ma evidentemente rimane in fondo all’animo una zona che ha bisogno di espandersi attraverso la parola». Gianfranco Galante, invece, si presenterà per la prima volta nelle vesti di scrittore e poeta con la sua opera “Di tal bellezza”. È una passione quella per la poesia che l’accompagna sin dall’adolescenza. Classe 1964, si è sempre ritagliato del tempo, tra carriera lavorativa e famiglia, per comporre i propri scritti. «È un bisogno, in primis, personale. Mi serve per comunicare innanzitutto a me stesso ciò che sto attraversando, per fare chiarezza». Qualcuno lo fa scalando montagne o facendo lunghi giri in motocicletta, mentre Gianfranco lo di fronte a un foglio bianco, seppur digitale. «Raccolgo sensazioni e sentimenti. Negli anni i figli crescono, si vivono lutti e si affrontano le quotidiane piccole e grandi battaglie. A volte tutto questo travolge in maniera scombinata, così cono nate le mie “Sensazioni di una quotidiana, disordinata non cronologia”». La maggior parte dei testi di Galante era rimasta finora in un cassetto.

«Poi mi è capitato di riaprire quel “cassetto” e di meravigliarmi di quanto avevo scritto, perciò l’ho sottoposto per prima alla professoressa che lo ha recensito positivamente. Poi Alberto Cusumano che ha creato il sito “Parole e impressioni”, al quale sono iscritto, mi ha proposto l’idea del caffè letterario che ho voluto condividere con Giovanna de Luca».