Una scuola senza cattedre e muri. «Per non disperdere l’entusiasmo»

In sala Montanari l’idea dell’istituto IV Novembre di San Fermo

Oltre duecento persone mercoledì sera, in una sala Montanari strapiena, hanno immaginato una scuola diversa, innovativa. Quella che partirà a settembre con la supervisione dell’Università Bicocca di Milano in almeno una classe prima della IV Novembre di San Fermo.

«A volte i cambiamenti partono dal basso, altri vengono calati dall’alto, oppure, come in questo caso, si devono al felice incontro tra enti, istituzioni e persone, docenti e genitori, che condividono idee e sogni», ha detto la preside presentando il progetto, ispirato al manifesto “Una Scuola” delle ricercatrici universitarie e .

«Il gruppo e la comunità sono elementi centrali non solo nella didattica, che si basa sull’esperienza e sulla cooperazione, ma anche nel rapportarsi con le famiglie e il contesto in cui crescono i bambini», ha detto l’Antonacci anche con riferimento al tempo scuola che sarà passato solo per metà nelle aule, destrutturate, senza cattedra, con tavoli di lavoro e ricche di materiali capaci di stimolare la curiosità degli alunni. «I bambini arrivano a scuola con tanto entusiasmo e voglia di apprendere, ma questi affievoliscono strada facendo», ha avvertito la Guerra. «L’obiettivo è che i bambini arrivino a tutte le competenze e i saperi previsti dagli obiettivi ministeriali – ha aggiunto rassicurando i genitori sull’efficacia del metodo – conservando anche tutta la loro curiosità e il desiderio di imparare».

Per le stesse ragioni gli alunni passeranno all’esterno l’altra metà del tempo scuola, per fare esperienza nella natura come in città: «Vogliamo formare cittadini del mondo capaci di stare il mondo, di osservarlo e comprenderlo», ha detto l’insegnante che ha scritto il progetto assieme alle ricercatrici e al collega : «Perché limitarsi a studiare sul libro le caratteristiche del picchio se posso andare nel bosco ad osservarlo?», ha esemplificato lui.

Altra novità riguarderà la valutazione: né lettere né numeri, ma riflessioni condivise tra alunni, insegnanti e genitori su punti di forza e debolezze.

Soddisfatti l’assessore (sul palco) e il sindaco (seduto in platea per tutta la durata dell’incontro): «Crediamo in una Varese capace di progettare innovazione, anche nella scuola», hanno detto.

Domani alle 11 del mattino nuovo openday alla IV Novembre si via Monfalcone per un ulteriore confronto con i genitori all’interno degli spazi che ospiteranno la sperimentazione.