Una sfida molto difficile. Ma il Pd punta alla vittoria

Da Varese è partita la lunga corsa dei democratici per la conquista del Pirellone

– Il Partito Democratico della Lombardia ha lanciato la sfida per le elezioni regionali della prossima primavera. E lo ha fatto da Varese, dove venerdì sera, alla Festa de l’Unità della Schiranna, si è tenuto un primo incontro per parlare della corsa al Pirellone con la partecipazione di Giorgio Gori, il candidato scelto dal PD per sfidare Roberto Maroni.

Nel pomeriggio di venerdì, infatti, si è tenuta a Milano l’assemblea regionale dei Dem, che all’unanimità ha dato mandato al segretario Alessandro Alfieri di verificare se sul nome del sindaco di Bergamo si possa formare un’ampia coalizione di centrosinistra. Riassumendo: Gori è il candidato scelto e proposto dal PD, ora il compito di Alfieri sarà capire se potrà essere un candidato unitario, capace di unire attorno a sé la coalizione più larga possibile con grande attenzione ai movimenti civici, ritenuta imprescindibile per vincere. Alla Schiranna Alfieri ha detto che preferirebbe partire subito a lavorare per l’importante sfida elettorale, ritenendo Gori un candidato molto valido, anche senza passare dallo strumento delle primarie di coalizione. Queste ultime non vengono comunque escluse a priori e il sindaco di Bergamo sarebbe pronto e disponibile a parteciparvi, come ha affermato lui stesso.

All’incontro “Verso la sfida delle elezioni regionali, per una nuova Lombardia”, oltre a Gori e Alfieri, hanno partecipato anche il segretario provinciale PD, Samuele Astuti, e l’europarlamentare Brando Benifei.

Aprendo il convegno, Samuele Astuti ha dichiarato: «Siamo molto contenti di ospitare questo incontro per iniziare a parlare di Regionali, una grande occasione di guidare finalmente la Lombardia, con la possibilità di tramutare in realtà i tanti progetti che abbiamo costruito insieme in questi anni. Oggi c’è stato un passaggio molto importante nell’assemblea regionale del partito e ringrazio Giorgio Gori per essere qui».

Alessandro Alfieri ha aggiunto: «Sarà una sfida difficile, ma dobbiamo vincerla. Sarà molto importante girare la regione in lungo e in largo perché non esiste una sola Lombardia, ma tante. Non si può restare solo nei comuni capoluogo, che peraltro amministriamo in gran parte, bisogna prestare grande attenzione anche alla Lombardia profonda, che ha esigenze diverse, penso alle zone montane così come al sud rurale della regione. Abbiamo mappato oltre 100 aree, quelle dei distretti socio-sanitari,

individuando un coordinatore per ciascuna e partiamo da temi concreti e progetti reali. In tante realtà cittadine della Lombardia abbiamo vinto quando ci siamo aperti il più possibile, coinvolgendo i movimenti civici. Alle ultime amministrative siamo stati sconfitti, è inutile negarlo, ma abbiamo immediatamente voltato pagina, riconoscendo gli errori e ripartendo con ancora più determinazione. E il giorno dopo i risultati negativi dei ballottaggi, Giorgio ci ha subito dato la piena disponibilità per aiutarci in questa sfida. Per vincere dobbiamo ascoltare i cittadini e i territori, costruire la coalizione più larga possibile, inclusiva e aperta al civismo, a sostegno di un candidato unitario: il mandato che ho ottenuto oggi dall’assemblea va proprio in questa direzione».

È poi intervenuto il candidato designato, Giorgio Gori: «In Lombardia ho riscontrato una grande unità all’interno del PD, un precondizione essenziale per costruire una larga coalizione. La partita è aperta e vedo grandi possibilità di giocarsi la vittoria dopo 25 anni di governo di centrodestra e un mandato di Roberto Maroni molto deludente. La nostra regione è oggi amministrata al di sotto di quello che si merita: molti indicatori ci dicono che la Lombardia è ancora lontana dall’essere tra le regioni europee più avanzate, lontana dalla posizione che le compete. C’è un forte desiderio di cambiamento tra i cittadini lombardi e girare i territori, capire le diverse priorità, sarà fondamentale».

Il sindaco di Bergamo ha parlato anche di un tema caldo come quello della sicurezza: «Questo argomento entrerà con forza nella campagna elettorale anche se la sicurezza, di fronte a un fenomeno epocale come sono i movimenti migratori di questi anni, è di competenza del governo, degli stati e dell’Europa. In ambito regionale è necessario cambiare marcia rispetto a quanto sta avvenendo oggi nella gestione dei migranti. Bisogna governare i fenomeni invece che subirli e fare in modo che il tempo che i richiedenti asilo passano nelle nostre città sia impegnato in maniera fattiva sia per loro sia per le comunità che li accolgono. Questo non può dipendere dall’iniziativa di sindaci isolati, ma va coordinato a livello regionale».