Unioni Civili, a Varese è boom di richieste. Tante le coppie anche da fuori provincia

In molti casi sono persone che convivono da tempo e vogliono finalmente il riconoscimento legale

Boom di richieste per le unioni civili a Palazzo Estense. Vinta la timidezza iniziale, sono sempre di più le coppie omosessuali che vogliono formalizzare la propria unione. Ieri, per esempio, ai «Giovedì del Sindaco», si sono presentate due signore che convivono da parecchio tempo e che vogliono finalmente risultare una coppia in tutto e per tutto.

«Non vogliamo i riflettori e siamo contro i toni un po’ carnevaleschi del Gay Pride, vogliamo solo far valere i nostri diritti» hanno raccontato le due donne, contente che finalmente il diritto di amarsi sia riconosciuto anche per persone dello stesso sesso. Le due signore, inoltre, hanno dichiarato di aspettare da tempo le unioni civili e di vederle come un segno di progresso e di civiltà.

Come le due signore la pensano in tanti. Dai servizi demografici di Palazzo Estense arriva la conferma che la richiesta di informazioni per le unioni civili è in aumento, segno che il bisogno di questo provvedimento era reale e molto atteso. Da che la legge lo consente, in Comune a Varese sono già convogliate a “nozze” una decina di coppie omosessuali composte da uomini nella maggior parte dei casi. Un’unione civile è in programma anche questo mese e una il prossimo.

In molti casi di tratta di coppie che non vivono a Varese, ma che scelgono la nostra città per sposarsi, o perché attratte dalla bellezza di Palazzo Estense, o per riservatezza. La maggior parte delle coppie, inoltre, sceglie di firmare i documenti in ufficio, evitando affitto della sala, invitati e clamore della festa. Non sempre le cose, però, vanno così. In un caso, una coppia avrebbe voluto firmare semplicemente i documenti in ufficio, ma gli amici si sono presentati in massa e la cerimonia è stata spostata nella sala del consiglio, in modo che tutti potessero assistervi. Gli «sposi», a quanto pare, sono stati contenti del fuoriprogramma.

Le coppie formate da donne sono più rare, ma anche da parte loro è arrivata qualche richiesta di informazioni.

Molte coppie omosessuali, inoltre, si sono fatte avanti per capire quali documenti servono per unirsi di fatto, alcune vogliono vedere le sale disponibili e si informano sui costi, ma poi sono restie a fare il primo passo.

A quanto risulta da alcune testimonianze, le motivazioni che portano a formalizzare l’unione civile sono le stesse che conducono al matrimonio tradizionale. L’amore è quello che viene prima di tutto, senza del quale è impossibile pensare l’unione. Al secondo posto c’è il bisogno di avere delle tutele (come la possibilità di starsi vicini nella malattia). Al terzo posto, il diritto all’eredità.

Sì, perché qualora non vi sia l’unione di fatto, i parenti non sono tenuti a riconoscere il rapporto affettivo e possono appellarsi alla legge per chiedere che i beni del defunto siano dati a loro e non alla persona amata.

Per quanto riguarda l’età delle persone che scelgono un’unione civile: in molti casi si tratta di coppie che convivono già da parecchio tempo e che scelgono di formalizzare il proprio amore dopo anni. Ma non per tutti è così. E chissà che, sull’onda del diritto appena acquisito, nei prossimi 12 mesi le unioni civili arrivino a superare il numero di matrimoni tradizionali.