«Varese è tutta con Galimberti? Faccia il referendum sullo stipendio»

L’opinione politica si divide sulla manifestazione. Paris: «Continuiamo»

La manifestazione di piazza di sabato è stato solo il primo passo. Le forze di centrodestra ora puntano ad indebolire l’amministrazione, chiedendo che il sindaco si confronti direttamente con i cittadini.

«E il modo migliore per farlo – spiega il capogruppo di Forza Italia– è quello di indire finalmente il referendum sul proprio stipendio. Galimberti lo aveva promesso in campagna elettorale e rappresenta il modo migliore per capire come la pensino i cittadini sulle azioni amministrative intraprese dalla sua giunta».

Longhini prende spunto «dalle parole che il sindaco stesso ha usato per commentare la manifestazione, dicendo sostanzialmente che la stragrande maggioranza della città è tutta con lui. Bene, se questa è quindi la sua opinione lo dimostri organizzando finalmente la consultazione sul proprio stipendio. Doveva essere già fatta a settembre, un mese fa. Gli chiediamo adesso di organizzarla entro novembre».

Intanto il 14 novembre verranno discusse in consiglio comunale le varie mozioni sul Piano della sosta. Tre su dieci portano la firma di Longhini. «Vediamo se ci sarà da parte dell’amministrazione la volontà di ascolto» aggiunge il capogruppo azzurro.

Un bilancio positivo della manifestazione arriva anche dal presidente di Orizzonte Ideale . Il quale sul Piano della sosta chiede di «ripristinare la situazione antecedente all’istituzione delle modifiche».

«Occorre riportare la regolamentazione dei parcheggi a prima del piano – dice Cosentino – ritrasformando gli stalli a pagamento recentemente creati in strisce bianche. E un importante provvedimento è anche quello di allungarla pausa pranzo, rendendo il parcheggio gratuito dalle 12 alle 14, due ore e non solo una come è adesso, che rappresenta un lasso di tempo troppo breve».

Quindi su corteo di sabato l’esponente di centrodestra sottolinea come sia «la prima volta che trecento persone sfilano per protestare contro un sindaco. A questo dato bisogna aggiungere le migliaia di persone che hanno firmato contro il Piano sosta. La volontà popolare è evidente».

E quello che i cittadini chiedono, secondo Cosentino, è «avere una voce in capitolo sulle decisioni che vengono prese e che riguardano la loro vita. Come la chiusura delle scuole Addolorata e Canziani, i parcheggi, le rette degli asili e tutte le altre azioni amministrative che hanno subito».

«I cittadini si sentono presi in giro da un’amministrazione che non li ascolta – dice il segretario cittadino della Lega Nord – sul fatto che la giunta inizi a cambiare atteggiamento sono pessimista. Credo andranno avanti sulla strada che hanno tenuto finora. Dovevano essere l’amministrazione della trasparenza, dell’efficacia e delle decisioni condivise, così si erano presentati agli elettori. E si sono dimostrati l’opposto».

Infine, Piatti critica la proposta che arriva da Varese2.0 e Progetto Concittadino, «ovvero anche dalla forza politica che sostiene il vicesindaco Zanzi», di eliminare i cartelli stradali in dialetto con la scritta Varés. «Credo che Zanzi dovrebbe preoccuparsi di più di garantire la sicurezza, che a Varese è scesa molto, con fatti di cronaca e piccoli reati che continuano a crescere anche nel centro cittadino, invece si pensare a proposte che non servono a niente».

Di diverso avviso il segretario cittadino del Pd , il quale ridimensiona la portata della manifestazione e sottolinea la distanza, tra il centrodestra e la realtà cittadina.

«Credo che sia la prima volta che si vedono tante persone sopra il palco, quasi quante quelle sotto il palco ad ascoltare – dice Paris – questo spiega molto bene la situazione.

L’iniziativa, così poco partecipata, è stata un flop per chi l’ha organizzata e che, pensando di prendere una rivincita sulle elezioni perse lo scorso anno, ancora una volta non è invece riuscito a “leggere” la realtà politica cittadina. Per la maggioranza, al contrario, un deciso segnale per continuare nella propria azione nel segno del cambiamento».