Varese guarda al futuro. Con più aree pedonali

I progetti che vedranno la città sempre più vivibile e a misure di persona

Il futuro di Varese sarà sempre più pedonale. Questo è un obiettivo non nuovo, e che risale già a prima dell’attuale amministrazione, dal momento che durante la seconda giunta Fontana erano già stato previsto, almeno in linea teorica, l’ampliamento delle zone a traffico limitato anche ad altre parti del centro, oltre che all’area di corso Matteotti e vie limitrofe. Diverse volte lo aveva annunciato l’ex assessore all’Urbanistica, il leghista Fabio Binelli, che aveva anche previsto, una volta realizzati i parcheggi a cintura del centro, la possibilità che la pedonalizzazione potesse arrivare fino a via Caovur.

Un primo passo era stato fatto anche in concreto, con la chiusura di piazza Giovine Italia, via Donizetti e via Rossini, dopo l’approvazione di una mozione, con voto bipartisan, proposta dall’allora consigliere comunale del Pd Andrea Civati, sostenuta anche da esponenti di Forza Italia, di Ncd e della Lega Nord.

Oggi Civati è l’assessore alla Pianificazione del Territorio, e urbanistica e mobilità sono tra le sue deleghe. E l’obiettivo di proseguire sulla via delle pedonalizzazioni fa parte del suo programma.

Ferma restando, prima, la realizzazione dei parcheggi. «Sui parcheggi stiamo andando avanti in maniera positiva, come dimostra l’apertura del bando per via Sempione, un’opera attesa da parecchi anni – spiega Civati – una volta che la struttura sarà completata e funzionante, potremo ragionare sul vicino comparto di via Robbioni, via Speri Della Chiesa e via Del Cairo. Non sono vie di scorrimento, quindi crea una ztl sarà possibile. E avrà dei risvolti positivi per l’area».

Come sottolinea Civati «via Robbioni è oggetto del progetto di riqualificazione, che servirà a farla ripartire».

Ma sulle pedonalizzazioni non ci si ferma qui. Perché, sebbene ci vorrà più tempo e sarà più difficile, non è escluso un ragionamento sul comparto di piazza Monte Grappa, via Bernascone, via Carroccio e piazza della Motta.

«Qui occorre aspettare, perché l’eventuale chiusura al traffico appesantirebbe i flussi lungo via Volta e l’altro lato di piazza Monte Grappa. Non sarà possibile prevedere un intervento, fino a quando non si alleggeriranno gli ingressi delle auto in centro». Ma l’obiettivo dell’esecutivo è proprio questo, quello di portare le auto fuori dalle zone più centrali. Il piano della sosta va proprio in questa direzione, limitando a tempi brevissimi gli accessi proprio a piazza Monte Grappa e vie limitrofe, favorendo i parcheggi più esterni. Tra qualche tempo, assicura Civati, si potrà probabilmente iniziare a studiare la possibile pedonalizzazione anche in quell’area. Ma al momento si tratta solo di un’ipotesi di lavoro.