Varese Pride «Incontriamoci e troviamo un accordo»

Il segretario del Pd Paris proporrà anche l’adesione del partito alla manifestazione

Lo stallo che si è venuto a creare intorno alla seconda edizione del Varese Pride assomiglia a un film di Sergio Leone. Una tensione tra le parti, Arcigay da un lato, il Comune, nella persona di Andrea Civati, dall’altro, che forse potrebbe essere smorzata dall’intervento conciliatore di Luca Paris, segretario cittadino del Partito democratico.

«Non ci sto a passare per omofobo – ha dichiarato Civati, assessore ai trasporti – a parlare per me è il mio passato politico: sono stato uno dei primi, a Varese, a battersi per il riconoscimento dei diritti delle coppie omosessuali, ben prima della legge sulle unioni civili». Di contro Giovanni Boschini, presidente di Arcigay Varese, accusa: «Ci hanno dato un patrocinio di facciata. Ad oggi, poi, non abbiamo ricevuto alcuna chiamata, nonostante sui giornali si scriva che il Comune sarebbe disponibile ad incontrarci nuovamente».

A questo punto della questione l’intervento di Paris potrebbe rivelarsi decisivo. Su Facebook il segretario del PD cittadino aveva infatti manifestato la sua apertura. «Credo che ci sia tutto lo spazio ed il tempo per trovare un punto d’ incontro tra amministrazione ed organizzatori che possa soddisfare l’interesse pubblico e la buona riuscita dell’evento. Occorre lavorare per questo risultato», scriveva pochi giorni sulla bacheca del suo compagno di partito.

Inoltre, Paris assicura che «c’è la volontà di trovare un accordo sul percorso, che contemperi le varie esigenze».

Se infatti da una parte Arcigay chiede visibilità, e per questo vorrebbe attraversare le vie principali del centro città con il suo variopinto corteo, dall’altra l’assessore Civati ci tiene a garantire il regolare svolgimento del servizio di trasporto pubblico, la cui interruzione, stimata in circa due ore e mezza, andrebbe a danneggiare l’utenza. «Verrebbe a crearsi un disagio per migliaia di cittadini – commentava l’assessore qualche giorno fa – e inoltre si contravverrebbe al senso di questo tipo di servizio, che dovrebbe consentire di raggiungere gli eventi che si svolgono in città, come il Pride».

Paris è però fiducioso che mediando e cooperando, Arcigay e il Comune troveranno la soluzione migliore per tutti. «La volontà delle parti di superare gli ostacoli è la miglior premessa per mettersi al lavoro. Ora, la volontà c’è, manca solo un po’ di coraggio in più da ambo le parti, ma io mi impegnerò affinché ci sia l’accordo. Bisognerà studiare nel dettaglio il percorso e gli orari, è un lavoro che si può fare – assicura – Allo stesso modo credo si possa trovare una soluzione per quanto riguarda la bandiera e l’installazione del palco». Sul fronte del Partito democratico, Paris si è impegnato a portare la richiesta di adesione al Varese Pride al prossimo direttivo, che già lo scorso anno aveva dato un consenso unanime.

«Sono sicuro che anche quest’anno andrà così, perché il Pd ha a cuore la causa e condivide gli ideali dell’uguaglianza e dell’importanza di riconoscere i diritti civili. Anche l’amministrazione comunale lo ha dimostrato, non solo attraverso il patrocinio, ma in tanti altri modi che sono sotto gli occhi di tutti».