«Varesini, crescete con i fondi Ue»

Per far ripartire lo sviluppo «occorre soprattutto tener conto della realtà delle piccole e medie imprese»

Ieri mattina allo Spazio Regione di viale Belforte, è intervenuto il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Raffaele Cattaneo a proposito del programma operativo regionale del fondo europeo per lo sviluppo regionale (POR FESR), attivo dal 2014 con scadenza nel 2020. L’obiettivo primario di tale programma coincide con la crescita economica, produttiva e sociale della Lombardia, attraverso erogazioni di finanziamenti a fondo perduto destinati a enti pubblici e privati sul territorio.

«Al momento la crescita è fragile, perché non si punta sulla realtà delle piccole e medie imprese. Le politiche di coesione, le uniche risorse vere per fare investimenti, nascono per ridurre le disparità economiche e sociali a livello regionale e provinciale» dichiara Cattaneo, parole che riassumono i tre temi cardine su cui poggia l’intero impianto: crescita e sviluppo economica provinciale, produttività pubblica e privata e infine aumentare la competitività delle imprese con l’inserimento di innovazioni. La politica di coesione a cui si fa riferimento rappresenta una delle 13 politiche settoriali erogate dall’Unione

Europea, il cui scopo è quello di rinforzare la sinergia economica, sociale e territoriale, affinché si possa realizzare la Strategia 2020, per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva voluta dall’UE. Dal 2014 al 2020, il bilancio complessivo dell’UE destinerà alla politica di coesione un investimento pari a 351 miliardi di euro, a cui vanno aggiunti i contributi nazionali e gli investimenti privati, per un totale di circa 450 miliardi di euro.

Il piano strategico del POR SFER si basa sulla ricerca, sull’innovazione tramite l’introduzione di tecnologie nel settore produttivo e sulla gestione equilibrata del patrimonio naturalistico e culturale, inoltre, tra le diverse attività del progetto, sono previste forme di sostegno per favorire l’inclusione abitativa, utili a prevenire l’esclusione sociale delle fasce di popolazione economicamente più deboli.

Come ha dichiarato la coordinatrice del progetto Rosetta Gagliardo, per migliorare l’economia provinciale e di conseguenza quella regionale, occorre focalizzarsi sulla crescita intelligente, ovverosia sulla costruzione di un ecosistema tecnologico nelle piccole e medie imprese, assistita con continuità e capillarità territoriale.

La seconda crescita analizzata riguarda la sostenibilità delle risorse impiegate, a partire dalla riduzione dei consumi energetici negli edifici pubblici e negli impianti di illuminazione pubblica, fino all’incrementare la mobilità sostenibile nelle aree urbane. Infine la crescita inclusiva, che attraverso opere di riqualificazione di quartieri a prevalente edilizia residenziale pubblica, riduce il rischio dell’esclusione sociale.