Via al restyling dell’ex Caserma. Previsti cinque piani di ponteggi

La struttura sarà poi coperta con una delle opere dei ragazzi del Frattini di Varese

L’ex Caserma Garibaldi smetterà di essere una “ferita” nel cuore del centro della città di Varese. Anche se per il momento solo dal punto di vista estetico. Sono partiti infatti ieri mattina i lavori di montaggio del ponteggio dell’ex struttura militare.

Saranno quindi visibili i primi livelli della struttura che ricoprirà la facciata dell’edificio da oggi e per tutta la durata dei lavori di riqualificazione. Saranno realizzati in totale cinque piani di ponteggio utili per eseguire l’intervento sulla ex Caserma.

La struttura sarà poi ricoperta con il telone su cui verrà dipinta l’opera che in questi giorni è oggetto del sondaggio online lanciato dal Comune. Nei mesi scorsi infatti l’amministrazione comunale ha dato incarico agli studenti del Liceo Artistico Frattini di Varese di realizzare delle proposte artistiche per il telone. I ragazzi hanno realizzato dieci opere e le quattro selezionate da una giuria di esperti si possono votare online sul sito del Comune di Varese. Circa 4000 persone hanno già partecipato esprimendo la propria preferenza. Si può votare fino all’11 dicembre, giorno in cui verrà comunicato il disegno vincitore che poi verrà posizionato sul ponteggio sulla facciata della ex caserma.

Il link per partecipare ed esprimere il proprio voto è https://www.comune.varese.it/piazzarepubblica-votaildisegno. I cittadini possono scegliere tra le quattro opere finaliste: “Prenditi un attimo” di , con un elaborato dove ha «semplificato e riprodotto una mappa della città di Varese, evidenziandone i luoghi simbolici e i percorsi più caratteristici».

“Stringi Varese” di , che ha rappresentato «le mani di diverse persone nell’atto di sostenere elementi vegetali e monumenti importanti della città di Varese. Volevo focalizzare l’attenzione sul senso di riappropriazione degli spazi urbani della nostra città». “Scorci varesini” di , dove racchiude «una visione nuova della città, un’unione di più punti di vista in una sola composizione».

E quindi “La pianta del futuro” di , che ha voluto «rappresentare una giovane donna (che simboleggia la vecchia città e i suoi abitanti) mentre annaffia e cura amorevolmente una rigogliosa pianta».