Vigili del fuoco e Soccorso alpino . È polemica tra i due corpi

I rappresentanti sindacali dei pompieri di Varese inviano una lettera a Prefettura e Procura

Nella giornata di martedì, 11 aprile, una coppia di 85 e 82 anni è stata ritrovata nei boschi di Maccagno con Pino e Veddasca, dopo una notte passata all’addiaccio. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco, i Carabinieri, il personale di soccorso Areu e i volontari del Corpo Nazionale di Soccorso Alpino e Speleologico. E sono state le scelte di azione di quest’ultimo gruppo ad aver portato le rappresentazioni sindacali dei Vigili del fuoco di Varese a scrivere una lettera all’attenzione del Prefetto, della Procura della Repubblica, dei vertici del Corpo regionale e ai partiti politici.

La lettera inizia con un riepilogo di quanto accaduto martedì, quando una squadra dei Vigili del fuoco ha individuato intorno a mezzogiorno l’ottantacinquenne «in leggero stato confusionale, ma in condizioni generali soddisfacenti”, informato la sala operativa mobile del ritrovamento e richiesto l’intervento del supporto sanitario. Dal comunicato si legge che in quel momento sono giunti sul posto i volontari del Soccorso Alpino che “tra grida e premura (ingiustificate) non hanno fatto avvicinare il personale sanitario al malcapitato, volendo essi stessi effettuare autonomamente il recupero».

Alcune ore dopo il ritrovamento anche della donna. Sul posto è stato inviato il personale Speleo Alpino Fluviale e l’elicottero dei Vigili del fuoco. Dalla lettera si legge che «anche in questo caso il personale di Soccorso Alpino, di propria iniziativa, partiva a tutta velocità dal campo base per tentare di “accaparrarsi” il recupero della persona dispersa». La questione si sposta quindi sull’utilizzo dei mezzi aerei per il recupero della donna: i Vigili del fuoco «avevano

informato che un mezzo aereo era già pronto al recupero e che lo stesso sarebbe stato effettuato di li a pochi minuti», mentre i volontari del CNSAS «richiedevano l’intervento dell’eliambulanza». Da quanto si legge, i volontari del Soccorso Alpino avrebbero deciso di «spostare la persona in una zona più agevole poiché la zona del recupero non era idonea». A giudizio dei sindacati dei Vigili del fuoco, quest’azione era «motivata esclusivamente del voler diluire le tempistiche di intervento, al fine di permettere l’arrivo dell’elicottero da Milano, ritardando il recupero della donna di un’ora e mezza».

Attacchi duri da parte dei Vigili del fuoco varesini verso i volontari del Corpo Nazionale Soccorso Alpino, ai quali è contestato il fatto di non «rispettare i ruoli». Nel pomeriggio di ieri la replica del CNSAS – Servizio Regionale Lombardo che «si riserva di intraprendere opportune azioni a tutela della propria immagine».