«Vogliamo rivedere i fiori davanti alla Madonnina»

Gli iris e le piante di agapanto erano stati sradicati. Ora i residenti chiedono la ripiantumazione

Sradicati gli iris e le piante di agapanto dall’aiuola davanti alla chiesa della Madonnina in Prato di Biumo Inferiore.

L’episodio risale allo scorso novembre ed è stato subito contestato.

Ora però i residenti ne attendono la ripiantumazione, perché «vederla così spoglia è davvero un peccato», protesta Marina Mezzetti.

Lei davanti alla Madonnina in prato ci passa tutti i giorni per andare al lavoro «e vedere l’aiuola fiorita davanti a questa chiesa e a tutta la sua storia era davvero una meraviglia per gli occhi», racconta.

Dimostrando un apprezzamento condiviso dalla comunità e testimoniato dai numerosi matrimoni che si celebrano ogni anno proprio qui, in questo piccolo gioiellino d’arte quattrocentesca.

«La fioritura dell’agapanto era bianca, candida, contrastava bene con il verde del prato e con il viola degli iris. Soprattutto si intonava con gli abiti delle spose, ideale per le foto della cerimonia – ricorda la Mezzetti – Negli anni le piante erano diventate sempre più rigogliose e ricche nelle fioriture, ma in autunno è arrivato un camioncino e ha sradicato tutto».

Il Comune ha affidato l’aiuola alla gestione di un privato, che contestualmente alla rimozione dei bulbi, ha posizionato sul prato davanti alla Chiesa due cartelli azzurri con nome e logo.

«Non credo che un’aiuola spoglia sia una buona pubblicità. Spero provveda al più presto alla ripiantumazione».

La chiesa, dedicata alla Vergine e con due cappelle dedicate ai Re Magi e a San Carlo Borromeo, deve il suo nome alla posizione originariamente isolata, ai margini di Biumo Inferiore, davanti ai prati che a quei tempi circondavano il borgo.

Oltre agli affreschi realizzati da Antonio Busca e al campanile, terminato agli inizi del ’700 dall’architetto Speroni, la piccola Chiesa è caratterizzata dalla facciata Barocca, realizzata a fine ’600 e sostenuta da cariatidi, addossata all’edificio originario formando un elegante porticato.

Nel secolo scorso fu un po’ bistrattata, assediata dal traffico persino a ridosso del sagrato (c’è chi si ricorda ancora dell’incidente che una ventina di anni fa sradicò una delle due panchine di pietra poste davanti al portico), fino a quando non si decise per la sua ristrutturazione.

Un impegno valorizzato dalla scelta di ricavare davanti alla Chiesa un piccolo prato, che fosse in grado di salvaguardarla e di inserirla in un contesto più giusto, in linea con le sue origini.

Pur essendo minuta, la chiesa è molto frequentata. «Sicuramente si trova al centro di un crocevia di grande passaggio – spiega don Carlo Garavaglia, parroco della comunità pastorale Beato Samuele Marzorati che ne ha la gestione – Si è affermata come un vero punto di riferimento e di grande devozione.

Per questo ci siamo impegnati a tenerla sempre aperta, anche la domenica».

Oltre ai matrimoni, qui si celebrano le funzioni durante le grandi ricorrenze e nel mese di maggio, dedicato ala Madonna.