Amianto al Parco Pineta. «Denunciate e aiutateci»

Ossola e la sua “seconda casa”: «Lì da nove mesi, un pericolo oltre che un colpo al cuore»

Lastre di eternit abbandonate tra i boschi del Parco Pineta. «Ho segnalato agli organi competenti la presenza di amianto nel parco, perchè di questo si tratta, il 14 aprile. A questa prima segnalazione ne sono seguite altre: le lastre sono ancora lì, al confine tra Venegono Superiore e Venegono inferiore, coperte di neve tra l’altro nel letto di un torrente. Con il rischio che le fibre possano finire in faglia»: è , a sollevare il problema perchè «quei boschi sono la mia seconda casa e gli incivili non devono trattarli come una discarica. Sono pronto a presentare un esposto contro ignoti alla magistratura affinchè l’autore di quegli abbandoni pericolosi venga individuato e punito».

, presidente del Parco replica: «Siamo attenti ad ogni segnalazione. Interveniamo sempre, anche se la competenza sarebbe dei Comuni. E investiamo in educazione per le nuove generazioni e controlli: il Parco commina sanzioni per circa 15 mila euro ogni anno. I furbetti, quelli che commettono reati contro l’ambiente, cerchiamo di punirli».

Ossola spiega: «Dopo la prima segnalazione, ne ho presentata una seconda. Se le lastre trovate nel letto del torrente sono lì da nove mesi, altre lastre sono comparse da circa un paio di mesi. Anche quelle sono ancora lì. Non è colpa dei Comuni e non è colpa del Parco, ma degli incivili che scaricano amianto in mezzo alla natura. Ma i tempi di ripristino dei luoghi francamente mi sembrano di una lunghezza estenuante. Io capisco che esistano delle procedure, ma nove mesi sono inaccettabili. Anche perchè l’eternit si sfalda e, ripeto, è, in un caso sul letto di un torrente con, seppur remoto rischio di inquinamento della falda».

Clerici precisa: «Abbiamo sempre provveduto e provvederemo anche in questi casi. Va detto che, per fortuna, gli abbandoni di amianto sono sporadici: una media di tre o quattro casi l’anno. Ma non li sottovalutiamo».

Il presidente aggiunge: «È l’inciviltà quotidiana a essere preponderante. La bottiglia d’acqua, il sacchetto di plastica, l’immondizia casalinga. Anche se la situazione è migliorata, è questo tipo di inciviltà a incidere di più». Che fa il Parco? «Pulisce – spiega Clerici – puliamo e investiamo denaro nell’educazione per le nuove generazioni. Gli adulti si suppone sappiano. E poi puniamo i trasgressori. Oggi è assurdo abbandonare rifiuti. Troviamo ancora copertoni: i gommisti li ritirano gratis. Ci sono le discariche. Gratis. E allora puniamo chi sorprendiamo. Anzi lancio un appello a tutti i cittadini, a tutti coloro che amano il nostro parco: se vedete qualcuno che butta dei rifiuti chiamateci. Chiamate i vigili urbani. Denunciateli: saranno puniti. La tolleranza è a zero».