Briantea: come renderla più sicura?

La “strada killer” di Malnate continua a mietere vittime e l’opposizione chiede di fare di più al Comune

Dopo la tragedia nella quale ha perso la vita nelle ultime ore il mitico Dino Folador, pensionato di 82 anni, ex titolare dello storico negozio di alimentari di via Martiri Patrioti, travolto da un camion, Malnate si interroga sulle misure da adottare per rendere più sicura la Briantea. Una strada “killer” che continua a mietere vittime tra i pedoni, soprattutto gli anziani. Sulla questione è intervenuto il consigliere di opposizione Marco Damiani, che ha sottolineato come ci si debba impegnare per fare qualcosa rispetto a quella che è diventata un’autentica emergenza sicurezza: «In questo momento – dice Damiani – alla luce di quanto successo e nel rispetto di chi sta soffrendo, non vorrei espormi dettagliatamente su ciò che riguarda la viabilità cittadina anche per evitare che questa storia triste per la famiglia Folador e per tutta la comunità venga strumentalizzata, questo è il momento del silenzio e del cordoglio».

«Tuttavia – ha aggiunto l’esponente di Forza Italia – non stiamo ignorando il problema. Tutti gli incidenti che si sono verificati ripetutamente in questi anni ci impongono una profonda riflessione e in attesa di interventi più consistenti bisogna valutare quali contromisure si potrebbero applicare fin da subito: consiglio di potenziare i controlli affinché i camionisti rispettino il divieto di circolazione che vige su una corsia della statale, inoltre non da molto sono stati modificati i tempi dei semafori e credo che questa nuova impostazione sia più pericolosa di quella precedente perché la durata del verde è più breve rispetto a prima e spesso per non rischiare di prendere il rosso gli automobilisti accelerano proprio a ridosso dei semafori e quindi delle strisce pedonali».

«La soluzione più efficace – ha aggiunto – di molti problemi la ripetiamo sempre: spostare il traffico di chi oggi transita sulla Briantea per andare da Varese a Como (e viceversa), deviandolo tramite la costruzione di una strada fuori dal centro urbano. Studi di fattibilità e progetti sono già stati fatti, bisogna realizzarli facendo convergere su questo le poche risorse disponibili, nel frattempo possiamo solo valutare delle contromisure palliative basandoci su quello che già c’è e che purtroppo non è sufficiente o non funziona bene: in questo senso con il mio gruppo abbiamo in cantiere una serie di proposte che sarebbero attuabili fin da subito, insieme con i residenti selezioneremo le più efficaci e le presenteremo a tempo debito».