«Il nostro 1° Maggio per Whirlpool. Questa tradizione non morirà»

Il caso - Il sindaco di Comerio dedica la festa ai lavoratori spostati. E attacca: salviamo il sito

– È stato una festa dei lavoratori particolare a Comerio, dopo l’annuncio di qualche settimana fa del trasferimento della sede di Whirlpool Emea, a partire dal 2017, dal paese di a Pero, nei pressi di Expo. Il sindaco ha voluto rivolgere un saluto particolare, in occasione del Primo Maggio, ai lavoratori dell’indotto della multinazionale, penalizzati dalla scelta di Whirlpool.
«Il mio pensiero va a tutte le donne e agli uomini, operai, impiegati, artigiani e liberi professionisti che lavorano nell’indotto Whirlpool – afferma Aimetti – e che a fronte dello spostamento del prossimo anno nella sede di Pero, potrebbero perdere il loro lavoro o veder ridurre la propria attività».

Non è stata una festa del lavoro come le altre, quella che si è vissuta a Comerio; la preoccupazione per l’impoverimento del territorio sono molto alte. «Un pensiero va in particolar modo alle donne di Whirlpool – prosegue il primo cittadino – che sempre a causa dello spostamento, avranno difficoltà a gestire le tante attività che le donne lavoratrici devono, molto spesso, organizzare con grande sacrificio».
Il sindaco è sceso in campo per cercare di trovare una soluzione alternativa per lo stabilimento; nessuno in paese vuole arrendersi a vederlo cadere a pezzi anno dopo anno. «In queste settimane ho incontrato diversi rappresentati del mondo delle istituzioni, dell’università, dell’impresa, del volontariato e del service – racconta Aimetti – tra qualche giorno, con il team del Comune, composto da funzionari, assessori e professionisti con un’ottima padronanza della lingua inglese, incontreremo i responsabili aziendali per capire le intenzioni di Whirlpool riguardo il complesso industriale comeriese».

L’obiettivo del Comune è molto ambizioso; la compattezza e l’unità d’intenti di tutto il territorio è fondamentale in una fase così delicata. «La nostra priorità – continua il primo cittadino – è cercare di mantenere dei posti di lavoro in quella sede, dandole una nuova vocazione; sappiamo che è molto difficile, ma dobbiamo e vogliamo provarci».
Aimetti si appella a tutta la provincia: «Chissà se il nostro territorio riuscirà, una volta tanto, ad agire in modo concreto, come si usava fare qualche decennio fa – sottolinea Aimetti – senza personali voglie di apparire, ma solo pensando al superiore interesse dei nostri abitanti; questa è la vera scommessa».