L’ambulanza ha di nuovo il suo computer

Il ladro l’ha abbandonato in un locale. La radio di bordo fu rubata lo scorso 21 giugno: decisivo il lavoro dei carabinieri

Ritrovato il computer di bordo rubato da un’ambulanza del Sos di Travedona Monate lo scorso 21 giugno. Decisivo il lavoro dei carabinieri della stazione di Gavirate: i militari stringendo il cerchio intorno al ladro hanno fatto sì che il malvivente, ormai convinto di essere prossimo alla denuncia, facesse ritrovare il prezioso strumento.
Il computer di bordo – una radio evoluta, strumento fondamentale per un’ambulanza che consente di comunicare in modo diretto con la sala operativa ed avere immediatamente informazioni sia sulle condizioni del paziente (per la sala operativa) che sulla destinazione ospedaliera più

idonea (per gli operatori in ambulanza) – è stato ritrovato in un locale pubblico di Gavirate.
Il ladro deve essersi mescolato tra gli avventori e aver poi lasciato lo strumento senza essere notato, dopo aver staccato le batterie. «Devo ringraziare pubblicamente i carabinieri di Gavirate con il loro comandate Indelicato per quanto fatto sul territorio e che probabilmente ha portato il ladro a far ritrovare la radio evoluta», spiega Stefano Simonetta, presidente del Sos dei Laghi.
Il furto è stato particolarmente odioso per diversi fattori. Non solo perché ad essere saccheggiata è stata un’ambulanza. Ma soprattutto perché il colpo si è consumato mentre l’ambulanza era in servizio. Gli operatori stavano intervenendo per salvare la vita di qualcuno. Il fatto è avvenuto a Gavirate intorno alle 2 di notte. L’equipaggio dell’ambulanza era intervenuto per soccorrere un paziente colto da malore. Mentre i soccorritori si trovavano nell’abitazione dove si trovava il paziente il ladro ha agito.
Probabilmente ha scambiato il computer di bordo per un tablet, per un piccolo computer utilizzabile ovunque. In realtà non è così. La radio evoluta è settata per l’utilizzo sulle ambulanze è del tutto inutilizzabile per altri scopi. Il ladro deve essersi reso conto anche di questo e a fronte dell’alta possibilità di venire identificato come l’autore dell’odioso colpo, il malvivente potrebbe aver deciso di non voler correre rischi facendo ritrovare il maltolto. In 25 anni «non mi era mai capitata una cosa del genere – aveva detto Simonetta commentando il furto – rallentare le comunicazioni tra sala operativa e un’ambulanza in missione, come in questo caso, equivale a mettere a repentaglio la vita del paziente. Perché quando si tratta di emergenza ogni secondo è indispensabile».
Il fatto che il ladro abbia fatto ritrovare il bottino non implica, ovviamente, che gli inquirenti sospendano le indagini. I carabinieri stanno continuando a lavorare per individuare l’autore del colpo.