L’antichissima storia di un sito unico

Nei secoli dal Neolitico a patrimonio dell’Unesco. L’isolino Virginia, in origine fu Isola di San Biagio, poi il cambio in omaggio alla moglie del Marchese. Visite aperte il sabato e la domenica

Si chiama Ticinello il piccolo canale che separa l’Isolino Virginia, 9.200 metri quadrati di superficie, dalla terraferma, cioè da Biandronno. In mezzo ai canneti vivono lo svasso, il tarabuso, la folaga, la gallinella d’acqua, il germano.
Lo scenario verde è rappresentato da ontani neri, cipressi, querce oltre a ninfee e ad altre specie arboree. Sito preistorico, dispone di un parco archeologico con percorso didattico ed è sede di un museo che ospita alcuni reperti trovati qui.


Tra di essi un calco neolitico che può essere datato attorno al Cinquemila avanti Cristo. Nella seconda metà dell’Ottocento l’abate Antonio Stoppani effettuò importanti studi e ricerche che permisero di recuperare manufatti risalenti al Neolitico. Sempre in quel periodo i Ponti fecero costruire l’edificio che oggi ospita il museo.
Quattrocento anni fa il luogo era conosciuto come Isola di San Biagio poiché sul suo terreno insisteva una chiesetta a lui dedicata, ed era meta di processioni che partivano dalla Schiranna. Dagli inizi del Settecento fu residenza di Innocente Besozzi che la chiamò Camilla in onore della moglie. Il duca Pompeo Litta la acquistò nel 1822, il marchese Andrea Ponti ne divenne proprietario mezzo secolo più tardi e cambiò la denominazione: nel 1878 diventò Virginia in omaggio alla sua consorte. Il suo successore Gianfelice Ponti la donò nel 1962 al Comune di Varese. Dal 27 giugno 2011 è patrimonio mondiale dell’Unesco.
Il sito è visitabile tutti i sabati (ore 14-18) e le domeniche (11-13 e 14-18) sino all’inizio di novembre. C’è la possibilità di disporre di guide. Per prenotazioni di gruppi turistici e visite didattiche si può chiamare il 366/8250686. Per prenotazioni al ristorante “Tana dell’Isolino”: 392/9742089.