Menù nigeriano a scuola. E la Lega sale sugli scudi

Alla mensa delle primarie piatti e storie di quattro richiedenti asilo. «Che cultura è questa?»

Piatti tipici della cucina nigeriana e poi il cibo condiviso con i quattro giovani richiedenti asilo che proprio dalla Nigeria provengono. Ma quello che avrebbe dovuto essere un semplice scambio culturale, un incontro tra gli alunni delle primarie di Azzate e quattro giovani pronti a raccontare le loro origini così lontane, s’é trasformato in uno scontro. Un putiferio piombato all’improvviso sulla piccola Azzate.

«Per la serie non devono essere gli immigrati ad integrarsi alle nostre tradizioni e al nostro modo di vivere ma dobbiamo essere noi a assumere il loro modo di vivere. Ecco la geniale pensata del sindaco di Azzate» ha tuonato l’onorevole , Lega Nord. C’è persino qualcuno che ha sollevato riserve dal punto di vista sanitario convinto che sarebbero stati i quattro richiedenti a asilo a cucinare. «Non diciamo sciocchezze – spiega il sindaco di Azzate –

i piatti saranno cucinati dalla cooperativa che gestisce il servizio mensa. Assurdo ipotizzare il contrario». Il menù prevede riso Tahi, pollo alla curcuma, fagioli e frutta fresca. È ancora Bernasconi a spiegare: «Sapori dal mondo, questo il nome dell’appuntamento di martedì prossimo – spiega il primo cittadino – rientra in un progetto inerente la mensa scolastica votato all’unanimità da tutto il consiglio comunale a febbraio dell’anno scorso. Un progetto che prevede l’eliminazione degli sprechi alimentari, oppure il mettere in tavola ai bambini frutta e verdura di stagione. E sì, anche il fare loro assaggiare sapori diversi da quelli della nostra cucina tradizionale. Capiamoci: i bambini mangiano pasta e fagioli, che più lombardo di così. Mangiano la pizza che viene da Napoli. Avremmo potuto proporre piatti svizzeri (che sono extracomunitari) o tedeschi? Sì. Ma abbiamo pensato che Svizzera o Germania saranno più facilmente visitabili della Nigeria per i nostri ragazzi». L’idea è quella di coniugare i sapori «con la storia di questi quattro giovani richiedenti asilo – spiega il sindaco – un pezzettino della loro storia. La parte adatta a dei bambini». Grimoldi parla di «terrorismo e infibulazione. Quale cultura proponiamo ai nostri bambini?». Ed , consigliere regionale del Carroccio, rincara la dose: «Al posto di dare da mangiare ai bambini roba improbabile si dovrebbe magari pensare meno a comparire sui giornali e maggiormente alla valorizzazione del nostro patrimonio tradizionale, anche culinario». E Bernasconi replica con ironia: «Ci deve essere stata confusione da parte di qualcuno – dice il primo cittadino – ad Azzate si vota nel 2018. Un po’ presto aprire adesso la campagna elettorale».