Non c’è pace nemmeno al cimitero «Rubano i fiori e poi li rivendono»

La denuncia di un cittadino su Facebook. L’assessore di Malnate: «Denunciate, potenzieremo i controlli»

«Sono appena stato al cimitero e ho beccato la persona che “vende” i fiori a rubarli dalle altre tombe. Chiaramente lo fanno anche gli italiani, quelli poveri di ogni cosa. E questi oltre a essere mantenuti e a farsi i fatti loro vengono anche giustificati perchè scappano dalle guerre».

E’ la denuncia pubblica fatta qualche giorno su Facebook da un cittadino di Malnate. La denuncia di un fatto sgradevole della quale si continua a parlare in città. Il cimitero resta un luogo che tocca grandi sensibilità per il quale ogni forma di rispetto andrebbe garantita. Un centro di importante affluenza che raccoglie ogni giorno tanti fedeli che vi si recano per un saluto anche veloce ai propri cari estinti.

Anche per questo motivo la segnalazione fatta pubblicamente dal cittadino che nei giorni scorsi avrebbe notato il furto dei fiori dalle tombe non va ignorata, ma al contrario approfondita per verificare se effettivamente si sia trattato di un episodio del tutto isolato o se viceversa questa sgradevole moda è in voga tanto da non essere considerata un’abitudine dell’ultimo momento. Peraltro il messaggio pubblicato su Facebook ha anche raccolto diversi pareri, suscitando molte reazioni anche tra le vie reali della città e non solo attraverso l’etere. «Se è accaduto – ha raccontato una signora al cimitero – è davvero poco simpatico. Speculare sui defunti è una cosa vergognosa e sarebbe bene che anche il Comune presti attenzione a fenomeni di questo tipo. Che ci si attivi per evitare che possano proliferare ulteriormente».

Sulla faccenda è intervenuto l’assessore : anche lui ha appreso direttamente da Facebook quanto sarebbe accaduto all’interno del camposanto. Sarebbe, infatti, buona cosa che di fronte a certe situazioni si ricorra ai canali istituzionali, denunciando i fatti, non solo su Facebook. «Qualcosa avevamo saputo informalmente rispetto a episodi un po’ diversi – ha raccontato Fortis – ma questo fenomeno lo abbiamo scoperto anche noi per la prima volta leggendo Facebook. Se si assiste a una situazione del genere – ha aggiunto – sarebbe buona cosa segnalare in Comune o agli altri organismi istituzionali. Nel caso in cui ci fosse tempestività, magari si riuscirebbe a intervenire più rapidamente intercettando anche le persone che si rendono responsabili di certi fatti. Potenzieremo i controlli, ma quello che chiediamo è di segnalarci i fatti sospetti».