Pendolari del crimine con complici in zona?

Entrambi gli arrestati che hanno tentato di rapinare la banca di Induno Olona vivono a Catania: cosa ci facevano nella piccola filiale indunese?

I rapinatori in manette portati fuori dalla banca tra gli applausi dei cittadini. È accaduto ieri, poco dopo le 13, quando i carabinieri che, in collaborazione con la polizia di Stato, hanno eseguito l’arresto dei due malviventi che hanno tentato l’assalto alla filiale di Banca Anton Veneta di via Jamoretti, sono usciti dall’istituto di credito a blitz concluso.

Potere dei social network, dove anche gli arresti hanno una diretta. A nessuno a Induno ieri è sfuggita la presenza di carabinieri e poliziotti che hanno circondato l’edificio prima di entrare e arrestare i due rapinatori. Foto e filmati dell’operazione sono comparsi a pioggia su Facebook. E in molti si sono avvicinati per vedere cosa stesse accadendo.

Quando, all’uscita dei rapinatori in manette, é apparso chiaro che il blitz era andato a buon fine é partito l’applaudo spontaneo tra i presenti. È questa è una buona cosa: l’apprezzamento dei cittadini per l’ottimo lavoro svolto è certamente un giusto tributo alle divise.

L’indagine, peró, non è chiusa. Possibile che la piccola filiale fosse il solo obbiettivo dei due rapinatori? Pendolari del crimine, parrebbe. Vivono infatti a Catania i due arrestati e non hanno alcun legame con Varese, pare proprio che siano venuti qui per mettere a segno il colpo. Il più anziano dei due é uno specialista: viene al Nord, rapina e se ne va. Possibile che la trasferta fosse soltanto per Induno? La filiale presa di mira offre parecchie vie di fuga, ma un colpo lì quanto potrebbe fruttare?

Pendolari della rapina. Questo sarebbero i due arrestati. Un colpo solo non basta. Ne mettono a segno uno, poi ne programmano, o forse lo avevano già programmato, un secondo in zona. Forse un terzo. Magari qualcuno lo hanno già consumato. Forse con dei complici. Ed è su questo che gli inquirenti stanno lavorando.