«Sciopero dell’8 per mille? Bianchi vuole imitare Trump»

Il segretario del Pd Astuti attacca l’omologo leghista sulle critiche alla Cei

È polemica sullo “sciopero” che il Carroccio intende lanciare contro l’8 per mille. Una forma di protesta, ideata dal segretario provinciale della Lega Nord Matteo Bianchi, per far contrastare la presa di posizione della Conferenza episcopale italiana sull’immigrazione e nello specifico sulla richiesta di studiare un permesso di soggiorno umanitario per chi non riceve lo status di profugo. A rispondere a Bianchi è il segretario provinciale del Pd Samuele Astuti, che è anche sindaco di Malnate. Nonché esponente di primo piano vicinissimo a Renzi.

«Uno “sciopero” dell’otto per mille alla Chiesa cattolica come “ritorsione” verso le posizioni sui migranti da parte della Cei? Mi sembra un’idea senza senso» attacca Astuti.

«Non siamo certo noi a dover difendere la Cei – commenta Astuti – e perciò mi preme sottolineare altri punti. Innanzitutto, il forte contrasto fra la “soluzione” espressa da Bianchi e il suo ruolo di vicepresidente Anci, associazione che si è impegnata con il governo per risolvere concretamente la questione migranti. O forse si vorrebbe agire come stanno facendo alcuni leader internazionali le cui politiche sono molto vicine a quelle della Lega? Non è certo seguendo la linea di Trump, quella delle discriminazioni e dei muri, che si migliorerà la situazione».Una critica quindi che colpisce in particolare i contenuti espressi dal segretario leghista, che guida ininterrottamente dal 2009 il Comune di Morazzone come sindaco.

Il segretario democratico va avanti e attacca aspramente il concetto di «resistenza economica» espresso dall’esponente del Carroccio. «Evidentemente – prosegue Astuti – Bianchi si dimentica delle tante opere di solidarietà che ogni anno la Chiesa cattolica riesce a portare avanti grazie all’otto per mille: dall’assistenza alle famiglie in difficoltà alle mense per i poveri passando per il sostegno a donne, bambini e malati in tante realtà difficili di tutto il mondo».

E quindi l’affondo finale. «Sarebbe meglio tenere a mente tutto questo, prima di avanzare certe idee. I problemi vanno affrontati seriamente, non riproposti strumentalmente senza prevedere soluzioni concrete».

Il segretario lumbard ha lanciato sicuramente una provocazione che è destinata a far discutere. La posizione sui flussi migratori è una di quelle battaglie politiche che, in un appiattimento generale delle posizioni politiche, che spesso si assomigliano tra i due schieramenti, riesce ancora a dividere e a mostrare le differenze. Bianchi ha aperto un fronte di discussione, con la sua forte presa di posizione, e il suo omologo democratico gli ha risposto a stretto giro di vite.

L’argomento è quindi destinato a far discutere ancora.