Un elefantino che aiuta i bimbi. E Salvatore è l’orgoglio dello Stein di Gavirate

Lo studente di 5 A ha ideato un portaflebo premiato dalla Liuc di Castellanza

– Troppo spesso siamo abituati a leggere di vicende negative che vedono protagonisti gli adolescenti e i giovani di oggi. Quella che arriva dall’istituto superiore Edith Stein di Gavirate è al contrario una storia dove a trionfare sono la fantasia, le capacità e la sensibilità di un ragazzo che frequenta la scuola gaviratese. è uno studente di quinta A dell’indirizzo Sia, acronimo che identifica il corso di studi di Sistemi Informativi Aziendali, vincitore del primo premio del progetto Sunrise, promosso dall’Università Liuc Carlo Cattaneo di Castellanza.

Salvatore è l’inventore e padre di Drippy, un “porta flebo” a forma di elefante, realizzato con l’obiettivo di rendere meno spaventosa per i bambini una terapia ospedaliera pediatrica e anche più “divertente” l’esperienza traumatica di un ricovero. Nella pancia dell’elefante, Salvatore ha realizzato uno spazio dove le infermiere possono collocare la bottiglietta di vetro contenente la soluzione fisiologica, mentre dalla proboscide del simpatico animale fuoriesce il deflussore.

Lo studente di quinta dello Stein che quest’anno affronterà l’esame di maturità ha ricevuto il premio proprio nella sede dell’ateneo di Castellanza. Scopo di Sunrise è quello di promuovere e diffondere nelle scuole una cultura scientifica e tecnologica umanistica, in cui precisione e rigore si coniugano con fantasia e creatività e dove scienza, tecnologia, ingegneria e matematica diventano abilitatici di pensiero costruttivo.

Proprio il contesto in cui è nato il simpatico elefante Drippy inventato da Pignataro con il quale hanno collaborato anche tre suoi compagni di scuola. L’utilizzo della stampante tridimensionale ha tradotto in realtà l’idea dello studente dell’istituto gaviratese; l’elefantino Drippy ha battuto a suon di “like” Key-Lighter, un contenitore due in uno, accendino e usb e 3Dtris, un gioco in scatola portatile.

Com’è nata l’idea di Drippy? Lo scopo è quello di strappare un sorriso o comunque di rassicurare i bambini ricoverati in ospedale la cui terapia comporta l’utilizzo della flebo, che è un oggetto che per la sua conformazione incute timore ai piccoli pazienti. Il fatto che sia un elefante a portare nella sua pancia la flebo, aiuta a rendere la terapia più simile a un gioco. L’idea venuta a Salvatore è sorta in modo completamente autonomo da un confronto tra gli studenti, senza l’aiuto e nemmeno l’intervento di alcun insegnante dello Stein. E l’istituto gaviratese si dice giustamente «molto orgoglioso» del proprio studente, che ha superato oltre cento concorrenti.