Via dallo Stein di Gavirate, migranti a Cuvio

I richiedenti asilo cambiano dimora in vista della prima campanella. Seguendo il programma di accoglienza

– Come promesso al momento del loro arrivo, all’inizio dello scorso mese di luglio, verranno trasferiti altrove i trenta richiedenti asilo politico attualmente ospitati nella palestra dell’istituto superiore Edith Stein di Gavirate. Con l’inizio delle lezioni in programma settimana prossima, infatti, la palestra della scuola gaviratese tornerà nella piena disponibilità dell’istituto per svolgere le lezioni di educazione fisica.

La Croce Rossa del Medio Verbano di Gavirate, che sta seguendo il progetto di accoglienza, metterà a disposizione degli appartamenti di cui l’associazione è proprietaria, che si trovano nel centro di Cuvio, piccolo paese della Valcuvia poco distante da Gavirate.

Proprio in questi giorni, negli alloggi destinati ai richiedenti asilo, sono in corso dei lavori di adeguamento. A quanto sembra, saranno una ventina i profughi destinati ad essere ospitati dalla Croce Rossa a Cuvio, anche se il loro numero non è stato ancora precisato con esattezza. Quello che l’associazione ha messo in campo non è un progetto che prevede soltanto la distribuzione dei pasti e un letto sul quale dormire. I profughi ospiti dello Stein si sono messi a disposizione del Comune di Gavirate ad hanno svolto lavori di pubblica utilità, a partire dalla tinteggiatura della cancellata esterna della scuola esterna che aveva decisamente bisogno di una rinfrescata.

Il progetto di accoglienza messo in campo dalla Croce Rossa non prevede soltanto lo svolgimento di lavori socialmente utili ma anche vari momenti di studio, a partire da quello della lingua italiana, senza la quale è impossibile poter pensare ad un inserimento dei richiedenti asilo, come anche l’attività di formazione lavorativa.

La scelta di ospitare i profughi nella palestra dello Stein è legata all’emergenza degli sbarchi dello scorso mese di giugno.

Lo stesso metodo verrà applicato anche a Cuvio, con Croce Rossa che vuole coinvolgere non solo l’amministrazione comunale di questo paese, ma anche quelle limitrofe, proprio per organizzare una collaborazione e utilizzare i migranti in lavori di pubblica utilità.

Nessun timore quindi devono avere i cittadini di Cuvio e dei dintorni; i profughi ospiti hanno delle regole da rispettare, pena la loro espulsione. Far loro svolgere lavori socialmente utili come la sistemazione delle aree verdi o la pulizia delle strade, è un modo per favorirne l’integrazione con vantaggi anche per il territorio.