Luino, ecco il terzo nome Il Pd candida Rosaria Torri

LUINO Adesso anche il centrosinistra ha il suo candidato sindaco. In evidente ritardo rispetto agli avversari che già da giorni sono impegnati, di fatto, nella campagna elettorale. A correre, contro Andrea Pellicini e la sua «Nuova Frontiera» e Vincenzo Liardo, alla testa di «Luino 2010», sarà così Rosaria Torri, presidente della «Banca del Tempo» della cittadina rivierasca che correrà per la lista «Luino Futura».
Ex insegnante è da tempo impegnata nel sociale e questa, dice,

«è una candidatura di cuore». «Prima di tutto – confessa la Torri – arriva dalla passione e dal mio impegno per la città di Luino. Da qui parte il nostro impegno a trecentosessanta gradi». Una scelta arrivata giovedì sera non senza una lunga discussione interna. La Torri, infatti, rappresenta una candidatura di sintesi. «Che è piaciuta in maniera trasversale – sottolinea – . Adesso però c’è da lavorare perché tanto è stato fatto ma tanto c’è ancora da fare».
Il suo, come ammette, «è un nome nuovo», rispetto a quelli ventilati nei giorni scorsi. Nome che ha salvato di fatto il Partito democratico dalla rottura interna. Si spiega così il ritardo di questa discesa in campo, dopo che già a dicembre tutto lasciava presagire una campagna elettorale aggressiva al grido di «Luino merita una svolta», con la città tappezzata di manifesti provocatori. Chiaro il significato: proporsi come la vera alternativa di cambiamento. Poi, però, qualcosa si è incrinato. I tempi si sono dilatati e il confronto interno, particolarmente accesso, ha rallentato tutta la campagna elettorale.
Al punto che il candidato di punta, più volte sussurrato in città, Andrea Mollica, attuale coordinatore del Pd luinese, proprio quando sembrava sul punto di sciogliere ogni sua riserva si è scontrato con lo stop imposto dall’area che fa riferimento alla Margherita,. Dal “centro”, infatti, negli ultimi giorni, era avanzata la candidatura, in contrapposizione a Mollica, di Ivan Martinelli (con tanto di appello lanciato su Facebook). Una guerra fredda che avrebbe potuto avere esiti pesantissimi per gli equilibri interni del partito. Così prima della conta la scelta è ricaduta proprio sulla Torri. A lei il compito di puntare a Palazzo Serbelloni con il sostegno di una coalizione che, oltre al Pd, potrà contare sull’appoggio degli esponenti di Rifondazione comunista. La lista, ora in fase di definizione, sarà inoltre allargata a persone di riferimento della società civile. È sfumato, però, il progetto di un’autentica lista di centrosinistra viste le defezioni di Sinistra e Libertà, Red-Azione e dell’Italia dei Valori. «Abbiamo buttato via un lavoro di mesi – tuona Roberto Brandalesi, responsabile dell’Idv di Luino – . Ma non è accettabile cambiare un candidato il 18 febbraio. Sono grato ad Andrea Mollica per il lavoro e l’impegno profuso. Con lui non avremmo avuto problemi a stringere accordi ma adesso è impossibile. Noi restiamo coerenti con le nostre idee e questo vuol dire stare fuori dalla lista che si profila».

b.melazzini

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