Aggredisce un ragazzino a Laveno Mombello. Arrestato poche ore dopo

I carabinieri, sfruttando la testimonianza della vittima, hanno scovato il malvivente

Aggressione a un ragazzino a Laveno, c’è stato un fermo dei Carabinieri della Compagnia di Luino e della stazione di Laveno Mombello per rapina aggravata. Si tratta di un 31 enne marocchino, già noto alle forze dell’ordine. La rapina era avvenuta in via Diaz intorno alle 23.15 di sabato sera.

La vittima, 15 anni, era stata aggredita in una zona non frequentata: il rapinatore aveva in mano una bottiglia di birra. L’ha spaccata e ha iniziato a colpire la vittima che non voleva consegnare cellulare e soldi. Il ragazzino ha rimediato ferite per fortuna non gravi: é stato accompagnato in ospedale in codice verde e poi dimesso dopo le cure del caso.
Il padre, nella fretta di raggiungerlo in ospedale, ha avuto nella notte tra sabato e domenica un incidente stradale a Brenta: è

uscito di strada fortunatamente senza farsi male. L’uomo è stato fermato domenica mattina a Cittiglio, poche ore dopo la rapina, ed è ritenuto responsabile di rapina aggravata.
Il malvivente è riuscito a farsi consegnare a colpi di bottiglia un cellulare Samsung Galaxy S5 e dieci euro in contanti. A seguito dell’aggressione, il minore ha riportato lievi lesioni alle mani, giudicate guaribili in tre giorni dai sanitari del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Cittiglio. In nottata il giovane e la madre hanno denunciato l’accaduto ai Carabinieri della Stazione di Laveno Mombello, che hanno subito avviato le indagini unitamente ai colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Luino.Grazie alla precisa testimonianza della vittima, le attenzioni dei militari si sono subito rivolte verso il 31 enne, già noto.

I militari avevano cercato anche eventuali telecamere nella zona per poter inchiodare il malvivente. Il quindicenne è stato molto coraggioso: è riuscito a dare ai carabinieri molti elementi sui quali lavorare. I militari hanno subito capito di chi si trattava: meno di dieci ore dopo il colpo il responsabile era già in manette. A lui i militari sono arrivati grazie alla capillare presenza sul territorio e alla conoscenza delle realtà presenti sull’area di competenza.
Sono quindi iniziate le ricerche. Dopo poche ore, nella mattinata della stessa domenica, il marocchino è stato rintracciato presso la propria abitazione. Nel corso della perquisizione domiciliare i Carabinieri hanno trovato la prova che ha inchiodato il 31 enne alle sue responsabilità: il telefono cellulare rapinato al minore. Il marocchino è stato pertanto sottoposto a fermo di indiziato di delitto. Il 31 enne è stato condotto presso il carcere dei Miogni. Il fermo è stato convalidato. L’uomo è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari presso la propria abitazione.

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