Il Varesotto marcia per la Pace

L’evento - Oggi in programma la quarta edizione con l’intento di promuovere la solidarietà tra i popoli

Ci sarà anche un gruppo di pazienti e di operatori della Psichiatria del Verbano, diretta dal dottor Isidoro Cioffi, all’evento internazionale transfrontaliero “In Cammino per la Pace 2016” che avrà luogo oggi; un evento organizzato dall’associazione culturale Ticino Network con la partecipazione dei Comuni dell’Alto Varesotto, Lavena Ponte Tresa, Cadegliano Viconago, Dumenza, Luino, Maccagno, oltre alla Provincia di Varese al Cai di Luino.
«La collaborazione consolidata ormai da anni tra l’associazione famigliari Adiapsi, il Cai Luino e le strutture psichiatriche del Verbano –

afferma l’educatore Nicolò Parini del centro diurno Livini di Luino – permette la realizzazione di importanti progetti orientati al territorio, fondamentali per l’integrazione e il superamento dello stigma rispetto al disturbo psichiatrico».
Si tratta della quarta edizione de “In Cammino per la Pace”, che vede coinvolto tutto il territorio, dal Malcantone al Varesotto. Il gruppo svizzero si troverà alle 9 alla stazione di Agno, da dove partirà il corteo che dopo aver fatto tappa in alcuni Comuni ticinesi arriverà alle 12 a Ponte Tresa, sul ponte doganale, dove si congiungerà con quello italiano che si radunerà a Cadegliano Viconago alle 10.15. Il corteo varesotto partirà poi alla volta di Lavena Ponte Tresa dove verranno piantati due ulivi, uno presso la scuola comunale e l’altro vicino alla chiesa parrocchiale.
La manifestazione che ha come scopo la promozione della pace e della solidarietà tra i popoli, proseguirà per tutto la giornata; nel pomeriggio ci sarà anche un collegamento via Skype con la scuola di musica “Amici del Magnificat” di Gerusalemme.

«Abbiamo un bisogno impellente di diffondere un’altra cultura, quella dei diritti umani e dalla non violenza – afferma Enrica Nogara, consigliere comunale di minoranza a Luino che ha aderito alla camminata per la pace – Sono convinta che sia indispensabile stimolare, soprattutto tra i giovani, l’impegno per la pace e i diritti umani, sviluppando percorsi di educazione e partecipazione attiva, ma anche costruire città della pace, impegnandoci a promuovere i diritti umani per tutti, a partire dai luoghi in cui viviamo, suscitando l’impegno fattivo dei nostri Comuni, delle Province e delle Regioni». Ciascun cittadino anche dei nostri paesi, piccoli o grandi, può fare molto. «È fondamentale crescere insieme ai “nuovi italiani”, valorizzando e sviluppando tutte le nostre esperienze interculturali di incontro, accoglienza, dialogo e condivisione che esistono nelle nostre città, nelle nostre scuole, associazioni e comunità – conclude la Nogara – La pace è possibile se chi la vuole si impegna attraverso pratiche individuali e collettive». La partecipazione alla camminata è libera e ci si può unire anche durante le varie postazioni sul percorso.