In mostra le emozioni più belle del calcio

Sesto Calende - In municipio i cimeli delle leggende dello sport più amato. Scapini: «Ricordi felici di vita»

La maglia di Evaristo Beccalossi, ex centrocampista dell’Inter, è in bella mostra tra quelle del mitico Alfredo Di Stefano (Argentina 1946) e di Juan Alberto Schiaffino, uruguaino, ex Milan. E lui, il grande e umile Evaristo, sembra quasi scusarsene nel corso dell’inaugurazione della mostra “Football Legends”, una raccolta di oltre 300 oggetti del grande calcio, tra cui maglie e scarpe da gioco, tutti originali, appartenuti ai giocatori che ne hanno fatto la storia. Una mostra fermamente voluta dall’assessore alla Cultura, Turismo e Istruzione del Comune di Sesto Calende, appoggiata dal sindaco e dal presidente del Consiglio regionale della Lombardia , presente ieri al taglio del nastro.

Numerose le maglie in esposizione: dalle recenti di Cristiano Ronaldo, Xavi, Iniesta, Del Piero, solo per citarne alcun, a quelle di Pelé, Maradona, Van Basten, Scirea, Zanetti, Mazzola, Gigi Riva, Messi, Maldini, Ronaldo, Platini, Cruijff, Seedorf, Zidane, Zico, Kakà. Non manca anche quella di Giuseppe Meazza, indossata nel corso di Italia – Francia per per la Coppa del Mondo nel 1938. Ricordi e storia si intrecciano nella mostra realizzata da TWG Consulting srl di Milano,

con la supervisione di Raffaele Vergine e curata da SMS srl, sua consociata, che gestisce la World Football Collection.
Un successo annunciato perché, come rimarcato dall’assessore Fantino «il calcio è un po’ la storia della nostra vita». E «non si tratta di oggetti, ma di simboli». Un “viaggio” per chi è già avanti negli anni e vuole riprendere momenti della propria vita e per i ragazzini che conoscono alcuni grandi del calcio e potranno scoprirne molti altri grazie alla mostra aperta fino al 17 luglio nella Sala Consiliare del Palazzo Comunale di Sesto Calende (dal giovedì alla domenica dalle 10.30 ale 12.30 e dalle 16.30 alle 20. Ingresso 5 euro; 3 euro per under 12 e over 65).

«Proprio una bella iniziativa perché consente di fermarsi, di pensare, di riavere dei flash», il commento di Beccalossi. «Mi fa effetto vedere questa maglia (la sua, 1982 – 83) che mi assegnava una grossa responsabilità dopo Mazzola e Corso». Una maglia di lana che, racconta Beccalossi, «quando pioveva pesava anche 4 chili; io la ritiravo in un sacchetto, la mettevo in borsa e la regalavo a qualche amico». L’Inter di oggi? « Bisogna raggiungere obiettivi importanti ma con budget diversi», sintetizza l’ex nerazzurro, mentre a un ragazzino che ha la fissa del pallone consiglia di: «Studiare e giocare ma per divertirsi, sperando di trovare persone che lo aiutino a crescere, senza che i genitori pensino di risolvere i propri problemi finanziari grazie a un figlio calciatore». Annuisce , direttore sportivo del Varese Calcio nella passata stagione, mentre applaude alla mostra, «ricordo di momenti felici di vita». Da non perdere.