Se la Comunità Montana diventasse un Comune?

L’ex presidente del consiglio comunale di Luino: «Così saremmo 40 mila e conteremmo qualcosa»

Un referendum da sottoporre ai cittadini residenti nei quattordici Comuni che un tempo componevano la ex Comunità Montana Valli del Luinese, per dare il via libera alla fusione in un unico grande Comune. La proposta è di , già presidente del consiglio comunale di Luino.

«Il territorio – premette l’esponente politico luinese – soffre da tempo di una crisi endemica dal punto di vista occupazionale, con la quasi totale assenza di industrie e una grande importanza del frontalierato, vero polmone della nostra economia». Solo a Luino sono circa duemila i lavoratori che ogni mattina varcano il confine.

Da tenere presente anche un’altra grande risorsa del territorio come il turismo, che va però implementato. «Ci sono pochissimi alberghi e i Comuni dovrebbero abbassare l’Imu sulle seconde case per favorire almeno questo tipo di turismo» sottolinea Franzetti.

Cosa può fare in proposito la politica territoriale per migliorare la situazione? «Può fare sistema unendosi – la risposta – la mia proposta è che venga sottoposto a tutti i residenti dei quattordici Comuni della vecchia Comunità Montana Valli del Luinese, un referendum che chiede se sono d’accordo con la fusione in un unico grande municipio». In questo modo, secondo l’ex presidente del consiglio comunale di Luino, «si creerebbe un grande Comune di circa 40 mila abitanti, in un territorio omogeneo, da Zenna a Castelveccana, fino a Montegrino, Grantola e su fino a Curiglia».

Nella proposta di Franzetti, Luino sarebbe la sede centrale del nuovo super Comune, con alcuni municipi locali che ospiterebbero invece uffici distaccati. Insomma, un unico sindaco, un unico consiglio comunale, un’unica giunta e un’unica polizia locale.

«In questo modo, in un colpo solo – argomenta Franzetti – il nuovo Comune avrebbe la metà degli abitanti di Varese e finalmente, uniti, conteremmo qualcosa sui tavoli provinciali, regionali e nazionali, oltre ad avere più voce in capitolo con gli svizzeri e con il resto d’Europa». Senza trascurare un altro aspetto, come il ricambio della classe dirigente e lo stop ai sindaci “a vita”.

Con una legge elettorale maggioritaria poi, questo territorio potrebbe anche esprimere due parlamentari, uno alla Camera e uno al Senato.«Le valli del luinese sono un territorio vasto ma omogeneo; sta alla politica unirlo e farlo contare» afferma l’ex amministratore luinese che si appella ai suoi ex colleghi dei quattordici Comuni interessati. «Sedetevi attorno a un tavolo e cominciate a parlare di questa proposta – dichiara Franzetti – rinunciate a un pezzo di potere per il bene delle vostre comunità che so che amate; è una proposta solida che farebbe bene al nostro stupendo lembo di terra lombarda. L’unico modo per tornare a contare questo».