«Trangugiavo la vita, ora la gusto…»

Storia di Gabriele Ferrari, classe 1956, ordinato diacono dall’arcivescovo Scola: «Moglie, figli e misericordia»

Grande festa ieri mattina per la comunità cristiana di Luino; nella basilica di Sant’Ambrogio, l’arcivescovo di Milano Angelo Scola ha ordinato diacono permanente il luinese Gabriele Ferrari, classe 1956, ex dirigente, sposato con tre figli.
Il neodiacono presterà il suo servizio pastorale proprio nella comunità pastorale di Luino, collaborando anche con la Caritas di decanato; la destinazione è stata comunicata a Ferrari proprio ieri mattina al termine della cerimonia dell’ordinazione.

La figura del diacono permanente è stata reintrodotta nella Diocesi di Milano nel 1987, dall’allora cardinale Carlo Maria Martini; il diacono permanente può celebrare alcuni sacramenti come il battesimo e il matrimonio ma non può celebrare messa e confessare.

Oltre a Ferrari, ieri è stato ordinato anche Stefano Accornero; con queste ultime ordinazioni, i diaconi permanenti in servizio nella Diocesi di Milano salgono a 145, con un’età media di 60 anni e nell’83% dei casi sposati. Il cammino formativo che anche il neodiacono di Luino ha seguito prevede un anno di discernimento, due di aspirantato e tre come candidati, scanditi dall’istituzione di un lettorato, il servizio della Parola di Dio, di accolitato, il servizio dell’Eucarestia

e dall’ordinazione diaconale.
«Il periodo di formazione – racconta Ferrari – mi ha aiutato ad accorgermi che stavo trangugiando la vita senza gustarmela e senza farla gustare alle persone a cui volevo più bene. Questa scelta aggiunge alla normale dimensione umana di sposo e genitore anche una dimensione spirituale più improntata alla misericordia».
La formazione teologica e pastorale dei diaconi permanenti avviene presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose ed è finalizzata al raggiungimento di una laurea triennale in scienze religiose.

La vocazione del neodiacono ordinato ieri risale a qualche anno fa, come racconta lui stesso. «Circa otto anni fa mi sono trovato a frequentare una piccola parrocchia dove prestava servizio uno dei primi diaconi ordinati nella nostra Diocesi – afferma Ferrari – è stato un esempio tanto vivo e profondo di servizio alla comunità, che è riuscito a liberarmi le orecchie da tutto quel rumore di fondo che mi impediva di ascoltare quella chiamata costante e pressante».

Il cardinale Scola ha inviato Gabriele Ferrari a prestare il suo servizio proprio a Luino, a disposizione della comunità pastorale guidata dal prevosto don Sergio Zambenetti.
Al suo fianco, durante il periodo di discernimento, studio e formazione, il diacono luinese ha sempre avuto la moglie e i figli.
«Ognuno di noi è in grado di fare meraviglie – conclude Ferrari – non per sua intrinseca capacità ma perché chiamato e supportato dal Signore; non dobbiamo aspettare di essere razionalmente pronti e capaci di fare quello che la vita e l’amore verso i fratelli ci chiede, ma dobbiamo avere il coraggio di affidarci al Padre e lui ci darà ciò che noi non abbiamo».