Truffa da 6 milioni, broker alla sbarra. È stato chiesto il rinvio a giudizio

Imputati il figlio dell’ex sindaco di Besano Merlino e il varesino Riccardo Cornacchia

– Broker e promotore sotto accusa per una truffa da 6 milioni ai clienti.

Chiesto il rinvio a giudizio per i due principali imputati, che sono molto noti e avrebbero raggirato decine di persone. Anche due banche. Associazione per delinquere, truffa e falso le accuse. Ieri, dopo che le difese nella penultima udienza aveva sottolineato la caduta in prescrizione di alcuni capi di imputazione e l’insussistenza dell’accusa di associazione a delinquere (uno degli imputati ha dichiarato di aver fatto tutto da solo e di non aver commesso illeciti limitandosi a far girare i soldi dei clienti senza intascare nulla), è stato il turno del pubblico ministero che ha replicato.

L’associazione per delinquere, secondo la pm Annalisa Palomba che ha condotto l’inchiesta, era guidata da , 52 anni, promoter di Besano – figlio dell’ex sindaco di Besano (estraneo alla vicenda) che per 13 mandati ha amministrato il paese uscendo sconfitto dalle comunali del 2016. Merlino aveva un buon pacchetto clienti e godeva della complicità del broker varesino , 52 anni, altro esperto di finanza, in combutta con le rispettive ex mogli. Cornacchia, peraltro, fu al centro di un rapimento nel 2008 in cui fu prelevato a casa e detenuto in un appartamento a Cernobbio per alcune ore,

poi ritrovato dalla polizia. Secondo l’accusa i due broker avrebbero investito i soldi dei clienti in “affari privati” intestando alle mogli ogni bene una volta capito di essere nel mirino degli inquirenti. Merlino, l’anno scorso, mentre la procura chiedeva una misura a suo carico, fu aggredito e picchiato da due ex clienti insoddisfatti sotto casa. Gli rubarono il tablet nel tentativo di trovare prove che confermassero le loro accuse. Il procedimento ha visto la costituzione di venti parti civili, tra cui due banche, la Santander e la Banca Leonardo spa. Il gup dovrebbe a questo punto decidere a breve se rinviare a giudizio i coinvolti oppure emettere sentenza di non luogo a procedere.