Un “Ninja” come vicino. Sequestrato il suo arsenale

L’inchiesta - Cinquantenne milanese custodiva 40 armi bianche giapponesi in una casa a Taino

Voleva essere un Ninja, o forse semplicemente viveva nel mito delle famose spie mercenarie del Giappone feudale. E per questo aveva costituito un vero e proprio arsenale in casa propria, che pare amasse rimirare assumendo droga. Eccolo qui il “passatempo” portato alla luce dai carabinieri della stazione di Angera, che hanno denunciato a piede libero un cittadino milanese di 51 anni residente a Taino. A parlare per lui e per la sua quanto meno singolare passione è

la foto resa nota dai militari dell’Arma: un campionario impressionante di armi bianche, una collezione da far spavento, detenute senza alcuna autorizzazione.
Una quarantina in totale le armi trovate e sequestrate dai carabinieri: nel personalissimo “catalogo” del cinquantunenne c’era davvero di tutto, tra katane, coltelli, pugnali e dischi a forma di stelle taglienti (noti tra gli appassionati del genere come “shuriken”, per intenderci quelle che compaiono nel capolavoro di Quentin Tarantino “Kill Bill”) e persino falci del tipo “Kama”. Armi da taglio, conservate in maniera perfetta, affilatissime e tenute quasi in maniera maniacale, al punto che l’uomo aveva allestito un apposito locale della sua abitazione tainese proprio per l’esposizione dei suoi “gioielli”. Una cura eccellente se non fosse per un solo, fondamentale particolare: nessuna di quelle armi era stata regolarmente denunciata.
Da qui la denuncia per detenzione abusiva di armi da parte dei carabinieri, che durante la perquisizione in casa hanno ritrovato anche due pistole giocattolo private però del tappino rosso,e quindi a prima vista somiglianti in tutto e per tutto a vere armi da fuoco.
Ma non è finita qui. L’aspirante Ninja, infatti, aveva anche un altro vizio, quello delle droghe: nella stessa abitazione i militari durante la perquisizione hanno trovato anche alcuni grammi di hashish ed anche alcuni spinelli già confezionati e pronti per essere fumati. Una quantità di stupefacente modesta ma comunque ritenuta dai militari fin troppo abbondante per essere considerata ad esclusivo uso personale, motivo per cui è scattata anche la denuncia per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Cosa ci faceva il milanese con tutte quelle armi? Solo collezionismo e passione fine a se stessa? E allora perché non denunciarle? Tutte domande alle quali ora il milanese dovrà rispondere direttamente agli inquirenti.