Rischio mafia a VareseSiamo peggio di Milano

VARESE La provincia di Varese è un avamposto della criminalità ambientale nel ciclo dei rifiuti e in quello cemento, dove sono evidenti le infiltrazioni mafiose che destano preoccupazione in vista degli appalti dell’Expo 2015. Legambiente e Libera nel rapporto Ecomafia 2009 fotografano una situazione preoccupante per quanto riguarda i reati contro l’ambiente nel nostro territorio e chiedono una task force per il controllo delle infiltrazioni criminali in vista dei cantieri per le grandi opere dell’esposizione universale che interessano anche Varese.

Il Rapporto Ecomafia 2009 presentato a Milano segna per Legambiente e Libera la definitiva conferma dell’interesse dell’ecomafia e della criminalità ambientale in questo settore. Lo dimostrano le inchieste giudiziarie che hanno portato all’arresto di centinaia di persone, in molti casi affiliate alle mafie. La provincia di Varese non è esclusa: nel 2009 sono state accertate 69 infrazioni nel nostro territorio (più di quelle della provincia di Milano) con la denuncia di 53 persone e 19 sequestri.

La maggior parte delle infrazioni riguarda la gestione del ciclo dei rifiuti (22 infrazioni accertate nel 2009 con 45 denunce) su cui, più che i numeri, a suscitare preoccupazione sono le cronache giudiziarie, che raccontano storie da “Gomorra”, che però non hanno sede a Napoli, ma in provincia di Varese.
Il Varesotto (Olgiate Olona, Gorla Maggiore, Fagnano Olona), ricorda il rapporto, è stato l’epicentro del grosso traffico illecito di rifiuti, da sud a nord e di nuovo verso sud, denominato “Monnezza connection”, smascherato con l’operazione “Eldorado”. Rifiuti napoletani pericolosi depositati illecitamente nella discarica di Gorla Maggiore (Varese). Ma non solo: c’è anche l’inchiesta sulla criminalità organizzata nei cantieri dell’Alta Velocità del parco del Ticino, i cui scavi erano stati riempiti con rifiuti pericolosi (cemento armato, plastica, mattoni, asfalto, gomme e ferro) per poi essere coperti. E ancora, il traffico di rifiuti pericolosi dalla Svizzera, stoccati abusivamente nella discarica di Viggiù, scoperti dalla guardia di finanza.

«Tradizionalmente, Varese, insieme a Milano, Brescia e Bergamo, è una delle realtà più colpite dal traffico illecito di rifiuti – afferma Sergio Cannavò, vicepresidente di Legambiente Lombardia – ma Varese è anche particolarmente interessata dai rischi di infiltrazioni mafiose legate agli appalti Expo, su cui le recenti inchieste giudiziarie hanno portato alla luce l’interessamento della ’Ndrangheta». In provincia si sono verificate 12 infrazioni (con 11 denunce) nell’ambito del ciclo del cemento. E gli ultimi inquietanti fatti di cronaca legati alla criminalità organizzata specialmente calabrese («segnali di una presenza forte nel territorio») preoccupano Legambiente che propone una task force per gli appalti Expo: «Nella pubblica amministrazione lombarda, come nella magistratura e nelle forze dell’ordine, esistono figure competenti e qualificate per intercettare le infiltrazioni malavitose – prosegue Cannavò – ma occorre una struttura di cooperazione dotata di strumenti e risorse per metterle nelle migliori condizioni per operare: proponiamo una vera e propria task force di controllo degli appalti e di tutti i flussi di risorse connessi alla realizzazione dell’Expo e delle grandi opere in programma».
Piero Orlando

s.bartolini

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