VARESE Motori ruggenti, automobili personalizzate, sub woofer e ragazze. Questa è la moda del tuning che ha, ormai, raggiunto anche Varese. Se non vi è mai capitato di passare dal parcheggio del Tigros di Buguggiate il venerdì sera, bhe fatelo: vi farete un’idea di cosa sia l’arte del tuning. Dalle 21.30 circa fino a mezzanotte, il parcheggio del Tigros si riempie di ragazzi e appassionati che sfoggiano le proprie creazioni. L’atmosfera riporta alla mente alcune scene di film americani come Fast and Furious, senza la componente delle corse clandestine.
«Sfatiamo il luogo comune che chi ha la passione per il tuning è necessariamente un criminale – spiega J.D., nome d’arte del varesino autore del programma televisivo Tuning and Fanatics -: questo è quello che si vede nei film di Fast and Furious o nella serie tv C.s.i., ma si tratta di fiction. Una persona che ha speso 30/40 mila euro per modificare l’estetica della propria auto e si arrabbia solo perchè prende una buca, figuriamoci se va a fare corse clandestine. È una passione come quella per le auto d’epoca e per le Harley». Da chi lo pratica, il tuning viene considerato un arte, l’arte di elaborare le automobili. Prendi un’auto, le metti un alettone, i cerchi da circa 3000 euro, i vetri neri, lo stereo da stadio, beh è giusto una sintesi ma rende molto bene l’idea. Viene inteso come personalizzazione della propria auto da tutti i punti di vista. È la modifica di un veicolo rispetto agli standard della produzione di serie per migliorarne le prestazioni, la manovrabilità o l’estetica. Le modifiche riguardano la carrozzeria, il motore, l’illuminazione, gli interni o l’impianto audio. Il tuning ha origine negli Stati Uniti negli anni ’60 con le Hot rod, le T-bucket e le Lowrider.Molti gli appassionati varesini e varesotti che si sono dati come punto di ritrovo il lungo lago di Buguggiate. «Questo ritrovo nel parcheggio del Tigros del lago dura ormai da 10 anni – spiega il vice sindaco di Buguggiate, Alessandro Vedani -. Sono tutti ragazzi appassionati che spendono centinaia e migliaia di euro per modificare la propria Panda o la propria Cinquecento. Sono tutti stati passati al setaccio dalle forze dell’ordine e, a parte ogni tanto qualche richiamo per il rumore causato dai motori, non danno fastidio a nessuno». In Italia il fenomeno si è sviluppato in ritardo, rispetto agli altri Paesi europei, ed è una materia ancora controversa, soprattutto dal punto di vista legislativo; le norme sono state riviste solo negli ultimi anni, per consentire all’Italia di allinearsi in parte agli altri Paesi. «Purtroppo, in Italia siamo fermi all’articolo 67 che sostiene che per modifiche strutturali serve il nulla osta della casa di produzione del veicolo. Negli altri Paesi europei sono avanti anni luce rispetto a noi e i ragazzi sarebbero piu che felici di pagare la Motorizzazione per ottenere l’omologazione».
e.marletta
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