Il Baff 2014 chiude in bellezza: la serata finale è uno show, suggellato dall’abbraccio tra Claudio Amendola e il sindaco Gigi Farioli. Che esulta: «Un altro miracolo si è compiuto. Ora inseguiamo il sogno di una nuova Cinecittà».
Al Sociale scorrono i titoli di coda della dodicesima edizione del BA Film Festival. Non è una metafora: al termine della cerimonia di premiazione, sullo schermo compaiono i “credits” dedicati a tutti i volontari che hanno permesso di compiere «un altro miracolo», come l’ha definito Farioli.
La prima edizione dell’era di Steve Della Casa è un successo, dall’inaugurazione da “sold out” con Ferzan Ozpetek al frizzante show del “red carpet” del Sociale, fino all’inedita festa in piazza.
E pazienza se non c’è tato un bagno di folla ai livelli delle feste popolari,infondo e pur sempre una festival del cinema. Un festival che in questa edizione ha decisamente cambiato marcia.
La serata di gala al Sociale, quasi esaurito anche all’ora dell’aperitivo, non solo distribuisce i premi simbolici (finalmente anche ai film non in concorso, visto che ormai lo sanno anche i sassi che a parte Cannes, Venezia e Berlino nei festival si premiano solo gli ospiti disponibili a salire sul palco) ma è anche un crescendo di siparietti comici impareggiabili.
Dall’involontario scambio di premi tra miglior attore e miglior attrice a Marco Giallini e Vittoria Puccini («è successo anche a Venezia» fa notare tempestivamente il direttore Della Casa) allo show del sindaco Gigi Farioli, che tra battute calcistiche, rivendicazioni campanilistiche («abbiamo conquistato Varese offrendo l’anteprima nazionale de “Il pretore”») e metafore ardite fa saltare sulla sedia gli ospiti romani («Portamoselo a Roma» si sente dalla platea, dalle parti di Claudio Amendola e Giallini) e conquista applausi e risate.
Claudio Amendola, appunto, la guest star della serata finale. Reduce dall’esordio come regista, ritira il premio “Made in Italy-Icma” e strappa applausi con la sua semplicità, ammettendo: «Sono contento di essere qua perché sono dieci anni che lavoro a strettissimo contatto con un vostro concittadino, Stefano Kadera, prima assistente e ora aiuto regista».
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