Francesco Pellicini e “Le storie di lago”

Festival bagnato festival fortunato.

Pare una contraddizione in termini, ma, nonostante la pioggia che non ha mai abbandonato questa umida estate varesina, e non solo, il Festival del Teatro e della Comicità, che fa della piazza il suo luogo naturale, ha raccolto sino ad ora riscontri di pubblico soddisfacenti.

Mancano quattro appuntamenti e sino ad ora dei 18 in cartellone e solo per due, Ranco e Domodossola, è stato necessario il rinvio a causa del brutto tempo.

«Per il prossimo anno cercheremo di trovare qualche alternativa al chiuso, anche se d’estate la forza degli spettacoli all’aperto è impareggiabile».

Oggi il meteo prevede sole e dunque tutto è pronto per una serata da ridere a Mergozzo con le “Storie di lago” di Francesco Pellicini, anche direttore artistico del festival.

«Domani è bello e faccio lo spettacolo in uno splendido posto, un paesino che risponde con entusiasmo agli eventi. Una delle mire del festival è proprio quella di ricavare spazi per gli spettacoli in cornici suggestive», spiega Pellicini.

Protagonisti di “Storie di lago” sono i personaggi e le storie di matrice “Chiariana” descritte con sapiente ironia dallo stesso Pellicini. Canzoni, racconti, monologhi, improvvisazioni, cabaret, aneddoti, intrattengono con lucida simpatia e spontanea comicità la platea regalando momenti di vera poesia cantata e ironia.

Uno spettacolo inedito, pensato dal luinese Pellicini quale sentito omaggio nei confronti di un’area geografica ben definita, quella di lago appunto, all’interno della quale «nasce, innalzandosi come l’onda che rimesta, la struggente malinconia dell’”esser lacustre” – spiega l’autore – Dal vento che batte le rive penetrando nelle ossa dei suoi pigri abitanti, si sprigiona quindi un certo tipo di arte, di humor, di creatività artistica, fatta di poetici racconti, canzoni, comicità e “affabulazioni” tipiche dell’appartenenza territoriale d’acqua dolce».

Dal lago Maggiore emerge, quindi, una particolare comicità fatta di poesia cantata, narrata, “affabulata” dalle umane condizioni di una faticosa “sopravvivenza vitale” all’interno di un mondo distante da tutto e tutti, così amato e odiato allo stesso tempo.

Pellicini, attore di teatro, comico di teatro canzone, si forma alla scuola dei Gufi milanesi di Nanni Svampa e Roberto Brivio. Ha lavorato con i più importanti interpreti della comicità italiana. Nel 2010 approda al lab Zelig Como. Ha lavorato con Mogol presentando al teatro Nazionale di Milano i cinquant’anni di carriera del più grande paroliere della canzone italiana.

A dividere il palco con Pellicini ci saranno il maestro di fisarmonica Fabrizio Armellini e il cantautore delle Mele Marce Max Peroni.

Il prossimo appuntamento nel cartellone del Festival è per venerdì 22 agosto a Santa Maria Maggiore, Verbania, con il teatro comico di strada di Claudio Cremonesi, quindi venerdì 7 settembre a Somma Lombardo sempre con il teatro di strada di Cremonesi cui si aggiunge Marta Pistocchi, e, infine, sabato 13 settembre a Besozzo dove sarà proiettato il lungometraggio “Il comico di lago” con la presentazione dei libri di Alfredo Salvi e Francesco Pellicini.

Seguiranno poi i recuperi delle date di Domodossola e Ranco.

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