La forza di Renga scuote Varese

Due ore abbondanti di musica hanno mandato in delirio il pubblico. I fans: «Bello e bravo, sul palco traspare il suo essere uomo comune»

Bello e bravo: Renga ha scosso il Teatro di Varese con il suo “Tempo reale tour” e un pienone che sfiora il sold out.

Due ore abbondanti e serrate di musica con un cantante dall’impressionante estensione vocale e in perfetta forma nel suo look total black e sneakers che, salta e balla, senza perdere un attimo o prendere una pausa.

“Vivendo adesso” ha dato il via a una performance molto rock coi sette musicisti sul palco che al primo accordo hanno mandato immediatamente in delirio un pubblico varesino, prettamente femminile, caldo e partecipativo.

«È un uomo molto genuino – così lo definisce Erika Tirloni -. Non è finto o costruito, si mostra come è. Traspare il suo essere di provincia e nelle interviste è molto alla mano».

Il live era molto atteso. «Ho preso i biglietti al volo perché non volevo perdermi l’occasione di ascoltare dal vivo e da vicino i pezzi di quest’ultimo disco – ha detto Manuel Costa -. Erano almeno quattro anni che non pubblicava un album di inediti e mi sono piaciute anche le collaborazioni». Per “Tempo Reale”, infatti, ha interpretato brani scritti da artisti come Elisa o Kekko dei Modà. Sono brani strepitosi, ma c’è chi lo preferisce come cantautore come Veronica Spoto che non ha trovato i biglietti per la data di Milano: «lo preferisco in assoluto in quella veste perchè è un bravissimo scrittore. Il suo è un modo di vivere anche se trovo bellissimi gli ultimi singoli. Con le collaborazioni si è fatto conoscere molto da un pubblico più ampio». Rotolano una dopo l’altra le canzoni da “Dov’è il mondo non c’è più” a “Cambio direzione”, mentre l’artista bresciano non si risparmia, ma mostra il gusto di cantare, di esibirsi, di fare spettacolo aggrappato a microfono col suo fare da romantico pirata.

Francesco ringrazia gli spettatori «di cuore. Questa sono le prime date di una tournèe bellissima – ha ricordato -. Il momento è quello che è, ma non dobbiamo stancarci di cercare bellezza, speranza e tranquillità. Noi sul palco siamo solo dei menestrelli che possono far passare qualche momento piacevole. La ricerca della felicità, invece, è quello che ci permette di alzarci ogni mattina. Spesso bellezza e felicità sono a apportata di mano, ma non le notiamo anche se basterebbe allungare la mano per averle adesso, nel tempo reale».

Cita così il titolo di album e tour, proprio mente partono le note di uno dei singoli dell’ultimo disco: “A un isolato da te”. «Questa canzone è nata qui vicino – ha spiegato il cantante quarantaseienne riferendosi a “Ci sarai”, brano musicato a quattro mani con Luca Chiaravalli a Gallarate – ringrazio Luca che è in sala perché è un brano che mi ha dato un po’ di popolarità», conclude schermendosi. Bastano pochi accordi infatti perché in teatro riecheggino urla da stadio.

Continua con “Amore raccontami”, “Dimmi” scritta per il padre, ma se a “So già bene” i fan faticano a stare seduti sulla sedia, quando Renga li invita a raggiungerlo sotto il palco per “Meravigliosa”, l’invasione è certa.

C’è stato persino il tempo per i bis. Tolta la giacca e riaperto il sipario, intona “Angelo” e persino le poltrone si sono messe a cantare. Il brano successo del 2006 che gli permise di vincere il festival di Sanremo, è in assoluto il preferito per gli appassionati come Marika Strozzi. «È il suo brano più bello, quello che maggiormente sottolinea la sua vena romantica e la sua meravigliosa voce».