Manzoni, più giovani a teatro Funziona il legame con i film

E “sold out” in alcuni degli appuntamenti in cartellone. «Abbiamo notato una flessione degli abbonamenti – spiega il direttore del teatro di via Calatafimi, Marco Bianchi -, passati dai 380 degli anni scorsi ai 350 circa di quest’anno. Ma è aumentato lo “sbigliettamento”, il numero dei biglietti venduti ogni volta per lo spettacolo». Passati da una cinquantina, in occasione della prima serata di stagione, fino ad arrivare, con gli ultimi due spettacoli in cartellone, ad avere in sala, in totale, quindi contando anche gli abbonati, quasi settecento persone. L’intera capienza teatrale.

Meno spettacoli

«Maggiore – aggiunge Bianchi – anche la presenza, rispetto al passato, di pubblico più giovane. Solitamente l’abbonato è di età “più matura”: quest’anno abbiamo visto anche persone diverse, a seconda della proposta in cartellone, e molti più giovani». Insomma, la gente sceglieva il lavoro a cui assistere. E positiva si è anche rivelata la scelta di diminuire gli spettacoli in cartellone: decisione legata sicuramente alla situazione di crisi economica, che ha portato il teatro Manzoni a voler contenere i costi garantendo la qualità alla quale il suo pubblico è abituato da anni. «Ci ha colpito molto il fatto che molti spettatori si fermavano all’uscita, nel foyer, a commentare con noi lo spettacolo, a discuterne, a segnalare ciò che è piaciuto di più – prosegue il direttore -: consigli che sicuramente saranno anche alla base delle scelte per la prossima stagione». Che ancora non c’è, ma che, anticipa Bianchi, pur dovendo attendere di sapere quali saranno le proposte “in catalogo”, conterrà «sicuramente il musical e la commedia da opere conosciute, meglio se legata a qualche film. Scelta che va a braccetto con Busto città del cinema».

Cinema gettonato

In effetti, anche se si è trattato di un caso, i cinque titoli in cartellone per questa stagione erano legati a pellicole cinematografiche: da “Eva contro Eva”, che sul palco ha visto Pamela Villoresi e Romina Mondello, a “Miseria e nobiltà”, spettacolo con Lello Arena, Geppy Gleijeses e Marianella Bargilli, da “Un ispettore in casa Birling”, che al Manzoni ha portato Paolo Ferrari e Andrea Giordana, a “Boeing Boeing” nella versione con Gianluca Ramazzotti e Gianluca Guidi, fino al conclusivo “Sugar” interpretato da Justine Mattera, Christian Ginepro e Pietro Pignatelli. «Una coincidenza un po’ fortuita – ammette Bianchi -, ma che è andata bene, pur nella situazione economica che non è delle migliori. Continuare, se possibile, in questa unione fra teatro e cinema potrebbe essere un’idea su cui lavorare. Così come quella di un impegno sempre maggiore per “catturare” i giovani». n S. Mag.

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