Albergatori esasperati «Quei cantieri ci uccidono»

Lavori ovunque a Case Nuove: «Disagi per ospiti e noi operatori. A rischio non solo l’effetto Expo»

– «Ci consideriamo la porta di Milano, della Lombardia e della nazione, ma l’immagine che diamo al mondo è quella di un grande cantiere senza coordinamento, con lavori fatti alla spera in Dio»: non usa mezzi termini , titolare del Crowne Plaza e dell’Holiday Inn Express, due dei cinque alberghi di Case Nuove, la frazione di Somma a pochi passi da Malpensa.

A lamentarsi non è soltanto lui: Federalberghi Varese esprime piena solidarietà agli albergatori della zona, costretti a subire i disagi provocati dalla presenza di vari cantieri, per la realizzazione del collegamento ferroviario tra i terminal 1 e 2 e per l’abbattimento delle abitazioni delocalizzate.

L’appello degli albergatori: «Si trovi il modo di attenuare i disagi per i turisti e gli operatori economici».
I lavori in corso dureranno mesi e renderanno la zona un cantiere aperto per tutto il periodo di Expo. Di fronte a questa situazione, Federalberghi «invita l’amministrazione comunale di Somma Lombardo a farsi parte attiva per mitigare gli effetti negativi causati dalla presenza dei cantieri». Indica il presidente degli albergatori : «Dal momento che ai turisti è chiesto di versare  la tassa di soggiorno, è auspicabile che quei soldi siano utilizzati a loro favore,  predisponendo segnaletica e cartellonistica adeguate».
I diversi cantieri aperti, metanodotto compreso, costringono clienti e dipendenti delle strutture a cercare percorsi alternativi di difficile individuazione.

In più il disagio del rumore e della polvere, che rendono inutilizzabili gli spazi esterni degli hotel.
«È un pessimo biglietto da visita che non potrà certo invogliare i clienti a fermarsi o a tornare qui – commenta , consigliere di Federalberghi e titolare del First Hotel, un’altra delle strutture coinvolte, insieme anche all’Hotel Cervo – Nessuno ci ha preventivamente informato della durata dei lavori e a nessuno è venuto in mente di mettersi nei panni di un turista, magari straniero, costretto a vere e proprie gimcane per raggiungere l’hotel».
Gli fa eco Brambilla: «Sarebbe stato utile indire una conferenza di servizi chiamando le attività economiche operanti in zona, parcheggiatori compresi, così da informarci sui cantieri in programma e sulla loro durata; invece non abbiamo saputo niente».

Un paio di settimane fa, aggiunge Brambilla per far comprendere lo stato di abbandono, «c’è stata un’esercitazione di volontari della Protezione civile e di militari e, a un certo punto, si è scatenato il panico tra i nostri clienti, quando hanno iniziato a sentire colpi di mitra ed elicotteri in cielo che sorvolavano la zona. Ad averlo saputo, avremmo avvisato la clientela che quei colpi erano a salve e non c’era alcun pericolo».
L’occasione Expo sta andando a farsi benedire: «Capiamo perfettamente la necessità dei lavori ma c’è modo e modo. Noi eravamo pronti a cogliere l’occasione Expo dopo anni di bilanci in rosso. Ora i cantieri aperti rischiano di metterci in ginocchio».