«Evitate di toccare quell’acqua» Arriva il cartello, sparisce l’alga

Nonostante alcuni comuni riviareschi, tra cui Varese, abbiano emanato un’informativa che suggerisce di evitare «contatti diretti e prolungati con le acque del lago di Varese» a causa delle alghe, ieri i canottieri di Varese e di Gavirate erano tutti “a mollo”.

«L’acqua del lago ora è pulita, nulla a che vedere con la fioritura algale e le schiume di tre settimane fa – spiegano i canottieri – Le istituzioni arrivano un po’ tardi, forse un avviso andava fatto alla fine del mese di agosto e non ora».

Il sorvegliato speciale, ovvero il lago di Varese, sembra essere in via di guarigione. Perlomeno, stando alle impressioni avute in questi ultimi giorni da chi lo vive costantemente: i canottieri e i pescatori.

«Siamo tutti in acqua oggi (ieri, ndr): canottieri di Gavirate e di Varese – spiega , direttore tecnico della Canottieri di Gavirate – L’acqua è pulita: le alghe sono presenti, ma in modo sporadico. Da uno a dieci, rispetto a tre settimane fa, oggi le concentrazioni algali sono a uno».

Tanto che anche i bambini e i master hanno ripreso da giorni le attività sportive sulle acque del lago. «Avevamo sospeso per loro le attività sull’acqua proprio nei giorni in cui il lago era completamente invaso dalle alghe e risultava anche difficile remare. Ma ora, anche i bambini e i master hanno ripreso a remare».

Queste fioriture algali, spiegano dal canto loro gli esperti, sono la testimonianza che il nostro lago è più vivo che mai.

«Il lago di Varese – rimarca , presidente della Cooperativa pescatori – é ricco di principi nutritivi che non riesce a smaltire, a causa dei versamenti degli scarichi fognari dai collettori che si formano ogni qual volta piove. Le prime forme di vita a giovare di questi nutrienti sono le alghe».

Quest’anno, l’estate è stata estremamente piovosa. «Il boom di fioriture algali è stato a cavallo tra luglio e agosto, quando sul pelo dell’acqua è iniziato a formarsi uno strato oleoso».

«Una volta morte, le alghe si depositano sul fondo del lago, l’acqua ritorna limpida, il sole la riscalda e riporta a galla le alghe morte: quelle apparse nelle scorse settimane e che hanno iniziato a decomporsi producendo cianobatteri». Non tutti i cianobatteri sono però cattivi. «Le analisi dell’Asl dimostrano che la tossicità rilevata non mette a rischio la salute umana. Diversamente noi pescatori saremmo i primi a essere esposti a questo rischio».

Giorgetti ricorda, inoltre, che nel 2008 il lago di Vares e era tornato a esse balneabile. «Questo perché gli anni 2006-2007-2008 erano stati poco piovosi e i collettori non avevano riversato le proprie acque di scarico nel lago. Questo significa che se si intervenisse sul collettamento delle acque depurate, il lago di Varese in pochi anni potrebbe tornare a essere balneabile».

E la soluzione pensata da Giogetti non é quella di fare un nuovo depuratore. «Sappiamo che oggi è impossibile rifarne uno nuovo, basterebbe deviare parte delle acque depurate sul collettore del Brabbia, anziché farle confluire tutte su quello del Bardello».

«Proprio per sensibilizzare e spronare le amministrazioni comunali alla risoluzione del problema, come cooperativa abbiamo deciso di riprendere in mano la causa che denuncia il danno ambientale da parte dei comuni che sono collettati con il lago di Varese».

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