Fulmini a Comerio Autolaghi a mollo

Fulmine colpisce una palazzina in via Fagnani: quattro famiglie sfollate. La paura ha invaso Comerio intorno alle 9 di ieri mattina: una saetta ha centrato in pieno il tetto di una palazzina a tre piani incendiandolo.

«Abbiamo sentito il boato da lontano – raccontano i testimoni dell’accaduto – Un botto violentissimo. La scarica ha fatto scattare parecchi allarmi antifurto. Poi abbiamo visto la colonna di fumo alzarsi».

All’interno della palazzina è stato il panico: alcuni residenti sono saltati direttamente sulla tromba delle scale per fiondarsi all’esterno. E vedere quel fumo trasformarsi rapidissimo in fiamme che, complici le travature in legno a sostegno del tetto, hanno bruciato tutto. Sul posto cinque squadre dei vigili del fuco: «Ai quali va il nostro grazie – commenta il sindaco , accorso a sua volta in via Fagnani – Sono arrivati in pochi minuti e hanno lavorato senza sosta per ore. Hanno evitato che la situazione, già drammatica, si aggravasse ulteriormente. E un grazie va ai funzionari del nostro ufficio tecnico, a loro volta accorsi immediatamente».

Davanti a quell’incubo un uomo di 36 anni ha accusato un leggero malore a causa dello spavento. Molti guardavano il tetto della loro abitazione con le lacrime agli occhi. «Abbiamo perso tutto», commentavano. «La nostra vicinanza va a queste famiglie – spiega Aimetti – con coraggio hanno affrontato la situazione. Da parte dell’amministrazione vi sarà tutto il sostegno necessario».

I tre appartamenti dell’ultimo piano sono completamente inagibili: l’ordinanza è già stata notificata. Almeno tre famiglie, in tutto 12 persone con due minori, hanno dovuto trovare riparo presso alcuni famigliari. Un quarto nucleo famigliare è in forse: in quell’alloggio il problema dovrebbe riguardare il solo impianto elettrico. L’ultimo piano, invece, è stato scoperchiato dal fuoco: i residenti sono usciti dalla palazzina con le valige in mano, piene delle loro cose.

Il tetto, o quel che ne rimane, è stato messo in sicurezza e coperto con un telo per evitare che la situazione peggiori in caso di pioggia. Se il fuoco ha potuto tanto l’acqua purtroppo non è stata da meno. Il nubifragio ha di nuovo messo in ginocchio la provincia. L’A8 è rimasta chiusa al traffico per quasi due ore in entrambe le direzioni nel tratto compreso tra Solbiate Arno e Castronno. Le corsie erano allagate e piene di detriti.

Stesso destino è toccato alla Gallaratese nel tratto che attraversa Castronno. Il disastro da imputarsi all’esondazione dell’Arnetta: il torrentello che normalmente quasi nessuno nota a causa dei continui nubifragi, della cementificazione dell’alveo, e degli scarichi continui, è fuoriuscito in più punti. Danni a Gazzada Schianno, all’altezza del ponte di Pedemontana, a Castronno e a Valdarno, frazione di Albizzate, finita letteralmente sott’acqua con strade e prati invasi da acqua di fiume, fango e detriti. Allagata anche Vergiate dove decine di cantine sono finite in ammollo allagate dall’alluvione lampo (anche se tanto lampo poi non è stato) che ha travolto tutto il territorio già devastato dal nubifragio di martedì scorso. E il meteo prevede ancora pioggia.

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