Giallo degli iPhone low cost E occhio ai finti-comunali

«Vuoi un iPhone a 150 euro? Nuovo, ultimo modello. Mi dai 14 euro d’anticipo, il resto lo paghi tra un mese così hai il tempo di verificare che il telefono funziona».

Stessa proposta per alcuni iPad. L’uomo, sui cinquant’anni, ieri ha piazzato la sua merce in vari negozi del centro tra via Dandolo e via San Martino. Sino a quando alcuni commercianti non si sono insospettiti allertando le forze dell’ordine. Si temeva la truffa, oppure che telefoni e tablet fossero rubati.

Il piazzista, che ha poi ammesso di non conoscere Varese e di aver scelto una zona fatale (via Dandolo è a 200 metri dal tribunale e brulica di carabinieri e poliziotti diretti al palazzo di giustizia), è stato bloccato a 50 metri di distanza da piazza Cacciatori delle Alpi da investigatori in borghese della squadra mobile.

E lì è arrivata la sorpresa: iPhone e iPad non erano taroccati e nemmeno rubati. L’uomo li vendeva con tanto di garanzia. E il costo? Presto detto: il piazzista ha ammesso di acquistare la merce pagandola con assegni ricettati. In sintesi non pagava lui. Anzi probabilmente non pagava nessuno: se l’assegno, provento di furto, veniva respinto, era un problema del venditore.

In questo modo si poteva permettere di allettare i compratori: i prezzi erano davvero irresistibili. Addosso i poliziotti non gli hanno trovato i famosi assegni; ma a dichiarare il meccanismo è stato lo stesso venditore porta a porta.

Per lui è scattata la richiesta di un foglio di via da Varese in base al quale non potrà più rimettere piede a Varese per tre anni. Sono però in corso ulteriori accertamenti.

Sono vere truffatrici, invece, quelle che si aggirano tra via dei Mille e via Tazzoli spacciandosi per dipendenti comunali. L’altro ieri due ottantenni hanno segnalato la presenza delle due donne in zona. In sintesi le truffatrici chiedono di poter controllare i medicinali che l’anziano preso di mira ha in casa per introdursi nell’abitazione. Entrambe le anziane non ci sono cascate. Il Comune avverte che nessun addetto è stato autorizzato ad entrare nelle case dei cittadini.

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