«Grazie agli angeli del fango Ma basta con questi disastri»

Stefano Cozzolino è una delle vittime del nubifragio di domenica: «Subito dopo la frana tante persone ci hanno aiutato a spalare»

– Maltempo e danni: «Abbiamo ricevuto tantissima solidarietà. E per questo ringraziamo tutti. Ma occorre, alla luce di questi eventi, cercare soluzioni urbanistiche differenti. Altrimenti sarà sempre lo stesso disastro». è uno dei cittadini colpiti dalla bomba d’acqua che domenica scorsa si è abbattuta su Travedona Monate. «La strada provinciale che attraversa il paese – spiega – Si è trasformata in un torrente d’acqua e fango».
Un corso d’acqua che la rete fognaria non era in grado di accogliere tante erano la portata e la violenza della pioggia caduta in un lasso di tempo molto breve.

«In via Trieste questo torrente d’acqua e fango – racconta Cozzolino – Ha trovato un punto di sfogo». Il cancello di un cortile condominiale. E lì si è incanalato come una furia. Travolgendo un vecchissimo muro posto al confine con via 25 Aprile.«Abbattendo questo muro, crollato all’improvviso – spiega Cozzolino – Con la furia dell’acqua che ha trascinato tutto nelle abitazioni che erano dietro al muretto. Un muro che è lì da sempre. Da almeno 40 anni e che non è chiaro chi abbia voluto o costruito».