Greta e Vanessa rapite «Liberate subito le ragazze»

«Siamo vicini alle famiglie di e, entrambe ventunenni, cooperanti italiane rapite in Siria mentre erano nelle vicinanze di Aleppo e di cui non si hanno più notizie da giorni. Un altro esempio di operatori umanitari colpiti nell’esercizio della loro attività, un orrore che continuiamo a condannare con forza, in Siria come in ogni altra parte del mondo. Per questo ne chiediamo l’immediato e incondizionato rilascio».

Così , Presidente Nazionale della Croce Rossa Italiana e Vice Presidente della Federazione Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. Una dichiarazione che arriva all’indomani della notizia del probabile rapimento delle due cooperanti italiane, una delle quali gaviratese e volontaria del soccorso della Croce Rossa Italiana.

Greta dal 2013 collaborava con il comitato locale della Croce Rossa di Gavirate come volontaria del soccorso, confermando la sua vocazione di aiuto al prossimo. La Farnesina, dopo l’iniziale prudenza, considera plausibile l’ipotesi del rapimento senza però aggiungere alcun dettaglio. Le due ragazze potrebbe essere state rapite da un gruppo armato che si sarebbe già reso autore di altri sequestri in danno di cooperanti e giornalisti. Almeno questo è quanto riferisce il sito del quotidiano giordano Assabeel, citando come fonte un attivista locale corrispondente di alcune testate.

Il doppio sequestro, secondo la stessa fonte, sarebbe avvenuto nella località di El Ismo, a ovest di Aleppo, nella casa del capo del consiglio rivoluzionario locale, dove le due giovani erano ospitate.

Con loro, afferma ancora la fonte, vi era anche un giornalista italiano che sarebbe riuscito a fuggire e a dare l’allarme. «Le due italiane – precisa il quotidiano giordano – sono state viste per l’ultima volta venerdì 1 agosto». Il sito non fornisce il nome del gruppo autore del rapimento, né precisa se si tratti di un’organizzazione criminale o di una formazione di matrice politica. Ma aggiunge che diversi suoi membri sono stati in passato uccisi in azioni militari.

Secondo altre fonti, le due ragazze sarebbero invece state prelevate da un gruppo armato operante nella zona, nonostante il fatto che Vanessa e Greta fossero sotto la protezione di uomini del fronte islamico, fazione radicale attiva nell’area. Nessuna di queste ipotesi per il momento trova conferma ufficiale da parte della Farnesina che ha immediatamente attivato l’Unità di crisi lavora nel più assoluto riserbo. Greta e Vanessa erano al loro terzo viaggio in Siria. Le due giovani studentesse fondatrici, insieme a , del Progetto Horryaty – iniziativa di solidarietà per la Siria, che si occupa soprattutto di attività nel settore sanitario e idrico, erano arrivate in Siria il 28 luglio dopo aver varcato il confine turco.

La Farnesina è in costante contatto con i familiari delle due ragazze che vengono costantemente aggiornati su eventuali sviluppi.n

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