I mille colori di Missoni vestono il Maga

Si apre domani la mostra dedicata allo stilista: «Hanno portato lustro a questo territorio»

– I colori di Missoni vestono il Maga. Presentata ieri alla stampa «L’arte e il colore», la dedicata all’opera di Ottavio e che accompagnerà Expo 2015. Raccontata ieri nel corso di una conferenza stampa, alla quale hanno partecipato Rosita insieme ai figli , che ha curato gli allestimenti, e Rosita, la mostra assume diversi significati.

Per la famiglia è un ritorno a casa: proprio a Gallarate la coppia di stilisti aprì il suo primo laboratorio. E per il Maga è un ritorno alla vita. «Sono passati due anni, due mesi e due giorni: era il 14 febbraio 2013 quando un incendio devastò la struttura», ha ricordato il sindaco , che ha aperto la conferenza stampa insieme al presidente della Fondazione Zanella . A due anni di distanza il Maga riapre con una mostra dedicata «a

un’azienda che ha portato lustro al territorio, che non ha seguito la moda ma l’ha determinata». Ad accogliere il visitatore una sala buia che ospita “Casa di moda”, video installazione di Ali Kazma del 2009, un racconto per immagini della quotidianità all’interno della fabbrica di Sumirago.
È, questo, un antipasto di “Radici”, la prima delle tre sezioni nelle quali è suddivisa l’esposizione. Qui si trovano le opere degli autori che hanno ispirato la poetica di Missoni, da Sonia Delaunay a Wassily Kandinsky. La mostra prosegue con “Il colore, la materia e la forma”, una serie di installazioni curate da Luca Missoni e Angelo Jelmini: grossi tubi di colore che dal soffitto toccano il pavimento, enormi scatole ricolme di lana colorata.Ma è girato l’angolo che il museo esplode nei colori che hanno reso celebre il marchio di moda nato a Gallarate in tutto il mondo: fili colorati alle pareti, su un podio una sessantina di abiti dell’archivio storico di Missoni che costituiscono il cuore della mostra. E rappresentano, nelle parole di
che ha curato la mostra insieme ad , «il superamento del concetto di arti minori, possibile anche grazie all’opera di Missoni. Il suo colore non serve a descrivere qualcosa, è esso stesso il discorso».

La mostra prosegue con i “Dialoghi” tra l’attività creativa di Ottavio e Rosita Missoni e la cultura visiva italiana tra gli anni Cinquanta ed Ottanta. E si chiude con una sala degli arazzi: uno spazio buio con dei grandi patchwork di tessuti a maglia appesi al soffitto, un fascio di luce a restituirne la bellezza all’osservatore. La mostra “Missoni. L’arte, il colore” sarà inaugurata domani alle 18.30 e rimarrà aperta sino all’8 novembre 2015. Potrà essere visitata dal martedì al venerdì dalle 10 alle 19, il sabato e la domenica fino alle 20.

Ingresso 10 euro, info: 0331.706091 o email [email protected].