Il Ceresio non ce la fa più «Disastro annunciato»

Ieri i primi cedimenti, nelle prossime ore le strade saranno allagate . «Gli svizzeri non possono aprire la diga sul Tresa, e l’acqua si alza»

– Sono le cinque di sera, lo sbarramento artificiale di Creva divide nettamente il lago di Lugano dal lago Maggiore, entrambi gli specchi lacustri sono ormai altissimi, si apprestano come da previsione a esondare nei punti più critici delle loro coste.
Anche l’invaso artificiale prima di Cremenaga è gonfio d’acqua che si accumula ritornando fiume vorticoso e violentissimo cinquanta metri più in basso. Sul muraglione si muovono in azione frenetica i tecnici ENEL mentre alle loro spalle è

un vortice di flutti e paratie che muovono centinaia di metri cubi d’acqua al secondo.
Il Tresa risalendo la valle è pauroso, attraversa Cremenaga, Cadegliano Viconago e Lavena Ponte Tresa, la strada sul lato italiano, teatro di una tremenda frana anni fa è chiusa da ieri mattina. Il Ceresio è alto ed è già esondato in alcuni punti critici, «Per oggi tutto sotto controllo – dice il sindaco di Cremenaga – però la situazione rimane di massima attenzione, abbiamo monitorato con la ProCiv i livelli dei fiumi che rimangono allarmanti ma defluiscono in modo regolare». Perchè è proprio qui, con la portata del Tresa, che il livello del lago di Lugano influenza quello del Lago Maggiore. Termina il sindaco: «Un grande lavoro dei volontari anche per quanto concerne smottamenti e strade isolate, questo va sottolineato».

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