Il proprietario vuole l’affitto Taglia la porta con la motosega

Il buongiorno si vede dal mattino, soprattutto se a svegliarti è il padrone di casa con una motosega in mano.

Non è la scena dell’ennesimo “Non aprite quella porta” e non siamo in Texas, ma a Marchirolo, pacifico paese sul confine italo-svizzero, dove un mancato pagamento d’affitto ha scatenato un momento di ordinaria follia.

È successo alcuni giorni fa, all’ora della colazione, intorno alle 8.30 del mattino, in via Pellini, quando il rumore di una motosega ha interrotto il sonno di una donna di 37 anni e di sua figlia di 18. Fuori c’era un uomo di quasi 90 anni, padrone della casa dove le due risiedono: stava letteralmente tagliando la porta d’ingresso dell’abitazione, esasperato dal mancato pagamento di alcuni mesi di affitto.

A nulla sono servite le urla delle due inquiline: ora al posto del buco, grande abbastanza per fare entrare un uomo, c’è un cartone posizionato alla bell’è meglio, non esattamente un deterrente per chi volesse introdursi nella casa.

Ma perchè è successo questo? La madre doveva subentrare come affittuaria già a luglio dello scorso anno, ma diversi lavori di ristrutturazione dell’abitazione hanno ritardato l’ingresso, spostandolo a dicembre.

I problemi però erano solo all’inizio, perché la casa, che a detta del proprietario è a norma, a quanto pare presenterebbe un impianto elettrico che salta a ogni temporale, una doccia che si allaga di rifiuti organici quando si tira l’acqua dello sciacquone e un calorifero posizionato davanti a un quadro elettrico.

La donna avrebbe chiesto più volte al padrone di casa di sistemare sia questi problemi che la sua situazione di affittuaria, visto che gli versava 400 euro al mese in nero, senza nessun contratto: ma non si è risolto nulla, così da costringerla a intimargli un deciso provvedimento. In più, la donna avrebbe scelto di saldare la pigione arretrata solo a situazione risolta.

«Stavo dormendo – racconta l’inquilina, ancora sconvolta – quando ho sentito il rumore di una motosega che tagliava il legno della mia porta. Ho urlato al padrone di casa di smetterla e lui mi ha risposto che non gli importava, e che dovevo pagargli l’affitto. Ho temuto per la vita mia e di mia figlia».

La signora ha sporto regolare denuncia alle forze dell’ordine per violazione di domicilio: per ora, non ha avuto nessun altro contatto con il pittoresco padrone di casa. A Marchirolo, nel sottobosco delle chiacchiere da bar, qualcuno ironizza: «Ma quale aggressione, non aveva intenzioni bellicose: voleva solo far spazio per una finestra», scherza la gente del paese. Certo è che, come cantava De Andrè, «non solo nella capitale, sbocciano i fiori del male»: questa ne è la triste prova.

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